Coldiretti: "Studio fuorviante sul Nutriscore boccia l'85% del Made in Italy" - QdS

Coldiretti: “Studio fuorviante sul Nutriscore boccia l’85% del Made in Italy”

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Coldiretti: “Studio fuorviante sul Nutriscore boccia l’85% del Made in Italy”

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sabato 10 Settembre 2022

Bocciato l'85% del Made in Italy secondo uno studio sul Nutriscore. La Coldiretti ha commentato la ricerca definendola "fuorviante".

Uno studio sul Nutriscore boccia l’85% del Made in Italy. La Coldiretti commenta l’indagine pubblicata dal Centro Comune di Ricerca della Commissione UE che promuoverebbe l’etichetta nutrizionale fronte pacco colorata.

“Il Nutriscore è un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. In Europa occorre portare avanti la battaglia contro il Nutriscore, i sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo che si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (a esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine – afferma Coldiretti -. L’equilibrio nutrizionale non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto”.

La metodologia in questione, sottolinea Coldiretti, paradossalmente provoca l’esclusione dall’alimentazione di eccellenze della dieta mediterranea come l’olio extravergine d’oliva e il Parmigiano Reggiano. Al contrario, invece, traggono vantaggio da ciò prodotti artificiali di cui, tra l’altro, in alcuni casi non è nota nemmeno la ricetta. Si tratta si un modus operandi che favorisce il cibo sintetico. Coldiretti, dunque, sostiene che è necessario combattere l’approccio “perché fuorviante e perché apre le porte al cibo sintetico, dalla bistecca fatta nel bioreattore al latte senza mucche, che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta“.

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