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Albo nazionale del Terzo settore, 700 enti siciliani ancora in bilico

PALERMO – Sono oltre 700 gli enti siciliani che rischiano di perdere l’iscrizione all’albo degli enti del Terzo settore.

La motivazione è semplice: non è stata completata la procedura di trasferimento al portale Runts, il Registro unico nazionale Terzo settore, sulla base della recente riforma che impone un unico albo nazionale di riferimento.

La procedura è stata avviata con la circolare numero 3 del 28 marzo scorso dell’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Tale circolare concedeva 60 giorni agli enti coinvolti per la presentazione della documentazione di rito per il consolidamento della propria posizione. Al 31 maggio, poi, sono stati concessi altri 30 giorni, prorogando la scadenza al 27 giugno scorso.

Terzo settore, tanti gli enti che non si sono iscritti al Runts

Nonostante questo, sono ancora tanti gli enti che non hanno perfezionato la pratica. In particolare, sono 67 enti in provincia di Agrigento, 70 a Caltanissetta, 121 a Catania. I numeri salgono in provincia di Palermo, dove si arriva a 138 enti che ancora devono mettere in ordine le proprie carte; a Enna, invece, se ne registrano 55, altri 110 a Messina e 38 a Ragusa.

Terzo settore, avviato il procedimento di cancellazione dal Runts

Rimangono in ultimo Siracusa, con un elenco di 45 enti a rischio, mentre a Trapani se ne contano 60. Ultima scadenza, quindi: è stato avviato il procedimento di cancellazione dal Runts. Ora gli enti possono far pervenire le proprie osservazioni all’indirizzo di posta elettronica certificata istituzionale del dipartimento regionale della Famiglia sperando di essere ripescati. Comunque le realtà cancellate potranno presentare nuova istanza di iscrizione al Registro unico del Terzo settore.

Gli enti in fase di trasmigrazione sono quelli che fanno parte dei vecchi elenchi della Regione e che devono obbligatoriamente passare al Runts. Per gli enti “trasmigrati” a seguito di silenzio-assenso dovranno essere caricati a sistema anche l’atto costitutivo o, in alternativa, l’eventuale dichiarazione di insussistenza o irrecuperabilità del documento, e lo statuto registrato ed adeguato alle disposizioni del codice del Terzo settore.

Per gli enti dotati di personalità giuridica deve essere caricata anche l’attestazione notarile relativa alla sussistenza del patrimonio minimo, insieme alla documentazione contabile presupposto dell’attestazione notarile. Gli aggiornamenti e i depositi devono essere effettuati nella piattaforma del Runts, utilizzando le pratiche di “variazione” e “deposito bilancio”.

Il Registro unico nazionale del Terzo settore, previsto dall’articolo 45 del Codice del Terzo settore, a regime sostituirà i registri delle associazioni di promozione sociale, delle organizzazioni di volontariato e l’anagrafe delle onlus previsti dalle precedenti normative di settore. È attivo dal 23 novembre 2021.

L’iscrizione al Runts consente di acquisire la qualifica di ente del terzo settore, di beneficiare di agevolazioni, anche di natura fiscale, di accedere al 5 per mille e a contributi pubblici, o di stipulare convenzioni con le pubbliche amministrazioni; nei casi previsti, di acquisire la personalità giuridica. Non possono utilizzare la denominazione di ente del terzo settore o quelle specifiche gli enti non iscritti al Runts.

Il registro è gestito con modalità telematiche su base territoriale dall’ufficio statale, gli uffici regionali e gli uffici provinciali, istituiti rispettivamente al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, e in ciascuna regione e provincia autonome di Trento e Bolzano. Il Runts è pubblico, consultabile da tutti gli interessati e dalle pubbliche amministrazioni.