Trapani

Alcamo, emergenza acqua: scatta l’ordinanza per il divieto di dispersione

Risparmiare acqua il più possibile, per cercare, nell’uso quotidiano, di non sperperare la preziosa risorsa che nella cittadina del trapanese sta ormai diventando un lusso. L’amministrazione è scesa in campo, con un divieto di innaffiare giardini, pulire le auto e riempire le piscine. Il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, ha emanato un’ordinanza specifica, per garantire il risparmio del consumo di acqua in un momento estremamente critico per la città, dove si registra una netta riduzione degli approvvigionamenti da Siciliacque e un allungamento dei turni di distribuzione, che hanno toccato anche punte di 11 giorni.

Alcamo, emergenza acqua: l’ordinanza dell’amministrazione

Nell’ordinanza è vietato sino al prossimo 31 luglio irrigare e innaffiare le piante del proprio balcone o giardino nelle ore diurne, lavare con getto continuo i veicoli privati, le aree pertinenziali, cortili, marciapiedi e piazzali, e riempire fontane ornamentali, vasche e piscine domestiche. Previste delle sanzioni amministrative che oscillano da 25 a 500 euro, con pagamento in misura ridotta di 200 euro come stabilito da una delibera di giunta del 2015. Il primo cittadino così spera di poter, in qualche modo, mettere un freno ai consumi, contando anche sulla collaborazione della cittadinanza.

Le proteste dei cittadini

Tutto questo accade mentre continuano anche le proteste clamorose dei cittadini per la penuria di acqua. Pochi giorni fa, un cittadino si è incatenato in piazza Ciullo, davanti al palazzo di città. Sempre lui, insieme ad altri alcamesi, aveva protestato qualche giorno prima al bottino, dove ci sono le grandi vasche di accumulo dell’acquedotto. L’assessore al Servizio idrico, Vittorio Ferro, ha incontrato personalmente i manifestanti, raccogliendo le loro rimostranze e rassicurandoli sul fatto che il Comune sta mettendo in campo ogni iniziativa utile per migliorare l’approvvigionamento idrico per la città.

Emergenza acqua, le altre iniziative ad Alcamo

Tra le altre iniziative, l’amministrazione ha chiamato a collaborare le società private del comprensorio che gestiscono fonti d’acqua. Una sola impresa ha però risposto al Comune di Alcamo, mettendo a disposizione un proprio pozzo per la fornitura di acqua. Si tratta della Cooperativa Acqua Rakali Partinico arl, che nell’omonima contrada Rakali detiene una risorsa idrica capace di poter dare sino a 20 litri di acqua al secondo. Tocca adesso al Comune valutare la proposta, considerato che il costo non è indifferente da dover affrontare, e andrebbe a pesare notevolmente prima sulle casse del Comune e quindi sulle tasche dei singoli cittadini. La società, infatti, garantisce l’erogazione dietro la corresponsione di una tariffa di 64 centesimi per ogni metro cubo di acqua erogata.

La decisione andrà comunque presa in tempi celeri, considerato lo stato di emergenza che sta vivendo la cittadina, ancora all’inizio della stagione estiva, e con lunghi mesi di caldo da affrontare. Si tratta di una condizione che si ripete ormai da alcuni anni, vista la sempre maggiore penuria di piogge nel corso dell’intero anno, cosa che ha impedito di raccogliere le necessarie scorte per poter attraversare la stagione secca senza alcun disagio.

Senza dimenticare i problemi esistenti nelle condotte, che purtroppo portano alla dispersione di una quantità ingente di acqua lungo le tubature. Si cerca comunque di lavorare anche su questo fronte, senza non pochi disagi per la comunità, che per i lavori necessari si ritrovano a dover attendere giorni e giorni ulteriori prima di poter riempire le proprie cisterne.