ALCAMO (TP) – Stop ai contenitori dei rifiuti in strada delle attività commerciali e dei locali notturni. E niente giochi di gruppo con la palla o altri attrezzi nei luoghi di maggiore ritrovo della città. Lo ha deciso il Consiglio comunale che ha apportato alcune modifiche al regolamento di sicurezza urbana, più che altro implementandolo con ulteriori restrizioni rispetto a quelle che erano state originariamente introdotte.
Le modifiche entreranno in vigore a partire dal prossimo 1 ottobre. Da quella data non sarà più possibile esporre per strada i contenitori dei rifiuti degli esercizi commerciali, di pubblico spettacolo, artigianali e di servizio, delle attività di somministrazione alimenti e bevande, nonché dei circoli privati abilitati alla somministrazione e degli assimilabili luoghi di ritrovo.
Ogni esercente dovrà dotarsi delle autorizzazioni necessarie per l’occupazione del suolo pubblico riguardo alla collocazione dei mastelli all’esterno dei locali ma con degli accorgimenti a garanzia del decoro urbano. Infatti i contenitori potranno essere messi all’esterno delle attività ma solo se sanificati periodicamente e se collocati all’interno di appositi box per garantire un corretto decoro urbano e controllo di eventuali manifestazioni olfattive.
A proposito di decoro urbano arriva anche il divieto di giocare a palla in determinati luoghi, a garanzia del mantenimento dei luoghi e della quiete pubblica. Il nuovo divieto riguarda in particolare piazza Bagolino, villetta Leonardo Sciascia e il parco suburbano San Francesco. Per l’introduzione di questo divieto è stato presentato uno specifico emendamento dai consiglieri comunali Anna Lisa Guggino, Maria Elena De Luca, Denise Di Giovanni e Gaspare Parrino. “I giochi di gruppo con palla o altri attrezzi – hanno dichiarato i consiglieri – possono creare pericolo per la incolumità dei frequentatori nelle aree pedonali”. Il divieto introdotto in piazza Ciullo, nell’atrio del collegio dei gesuiti e in corso VI Aprile.
Intanto a proposito di rifiuti, in vista ci sono impennate per i costi dello smaltimento della spazzatura e anche per l’acqua, ma non si tramuteranno almeno per quest’anno in aumenti in bolletta. È quanto si prevede per il 2024 con il Bilancio approvato. Sulla base dei conti relativi alla spesa pro capite, nella cittadina alcamese il costo dei rifiuti a testa sale a 219,10 euro, contro una spesa sostenuta nel 2023 di 212,26 euro, con un aumento del 3 per cento. Ancora più salato il conto per quanto concerne il servizio idrico. In questo caso l’aumento sarà di ben il 12 per cento, passando da 162,12 a 181,89 euro.
Gli aumenti dei costi però non andranno a pesare sulle tasche dei cittadini direttamente attraverso il pagamento dai canoni comunali di rifiuti e acqua, ma sono da imputare a una serie di investimenti fatti dal Comune in opere pubbliche o servizi offerti alla cittadinanza in relazione ai due ambiti considerati. “Ci sono una serie di investimenti – ha precisato il sindaco Domenico Surdi – per migliorare il servizio idrico in termini di manutenzione per aumentare la portata idrica. Sui rifiuti ne parleremo in sede di Pef, il Piano economico finanziario, ma non sono in questo momento previsti degli aumenti tariffari, anzi noi puntiamo a mantenere il tributo e siamo convinti che quest’anno avremo questa opportunità riuscendo anche a potenziare il servizio”.
Per la Tari, la tassa sui rifiuti, si tratta di una frenata nel trend di aumenti che avevano caratterizzato gli ultimi anni. Fino allo scorso anno, infatti, erano stati introdotti aumenti delle tariffe che andavano, a seconda dei componenti familiari, da 7 a 30 euro in più per le utenze domestiche. Per le utenze non domestiche la variazione massima in aumento è stata del 6 per cento, differenziata a seconda della tipologia di attività. Seppure non si sia trattato di cifre altissime è scoppiata la polemica con buona parte dell’opposizione che non ha votato in blocco questo aumento, passato con i voti della maggioranza e di quella parte di opposizione che ha aperto sin dall’inizio un dialogo col governo cittadino.