Alcamo, Tari salata. Surdi: “Colpa della Regione” - QdS

Alcamo, Tari salata. Surdi: “Colpa della Regione”

Vincenza Grimaudo

Alcamo, Tari salata. Surdi: “Colpa della Regione”

sabato 15 Luglio 2023

Il sindaco: "Totale assenza del governo Schifani che continua a non prendere atto della crisi strutturale del sistema. Comuni costretti a subire gli aumenti, pagano i cittadini"

ALCAMO (TP) – In arrivo la Tari per gli alcamesi che quest’anno dovranno sobbarcarsi gli aumenti che erano stati deliberati lo scorso anno.
Con la differenza, però, che nel 2022 questi rialzi di tariffa non si sentirono grazie all’utilizzo di residui di fondi emergenziali. Per le utenze domestiche, solo per fare un esempio, una famiglia di 4 persone con una casa di 100 metri quadrati pagava lo scorso anno 350 euro, mentre quest’anno tale cifra copre solo le prime due rate.

Proprio in questi giorni, le famiglie stanno trovando nelle proprie cassette postali gli F24 per il pagamento delle prime due rate, che coprono l’80 per cento del totale, da pagare entro il 31 luglio e il 30 settembre prossimi, o attraverso il modello fornito, in banca, o via bonifico o attraverso il Portale del contribuente, a cui si può accedere tramite Spid, il sistema pubblico di identità digitale. La terza rata a saldo verrà inviata più avanti, e avrà scadenza primo dicembre 2023. Un esborso consistente, per molte famiglie, che avevano goduto, lo scorso anno, dell’utilizzo deciso dalla Giunta di circa 1,1 milioni di euro recuperato attraverso i cosiddetti fondi emergenziali. Si tratta di quei soldi non spesi per le varie manovre legate al covid, e dunque all’emergenza sanitaria ed economica stanziati dallo Stato.

Quest’anno non si potrà attingere a nulla, con una spesa media, in più, rispetto allo scorso anno, di circa 80 euro. La percezione dell’aumento è legata anche alla interruzione di tutte le agevolazioni legate alla condizione pandemica, per cui in molti nel 2020 e 2021 avevano visto la bolletta azzerarsi o quasi, mentre nel 2022 l’utilizzo dei fondi residuali aveva permesso una buona riduzione. Da quest’anno, invece, si ritorna a regime, e quindi, a pagare la cifra per intero. Rimane ferma la tariffa per imprese e commercianti, che lo scorso anno aveva visto un taglio medio del 27 per cento.

Una scelta, quella della giunta, per cercare di trovare un equilibrio tra la necessità di nuovi introiti a causa degli aumenti dei costi per discariche e piattaforme, e l’esigenza di aiutare le imprese, cercando di sgravarle il più possibile di tasse e balzelli. Al contempo, i fondi saranno utilizzati per migliorare la qualità del servizio, con risorse che saranno utilizzate per aumentare le ore lavorative dei dipendenti degli uffici in modo da migliorare la riscossione e il recupero dell’evasione. Il problema vero è che in prospettiva l’anno prossimo gli alcamesi (e non solo) potrebbero trovarsi con una Tari ulteriormente aumentata. Costi che stanno diventando sempre più pesanti di anno in anno. Infatti al Comune è stata imposta la nuova tariffa dalla società in cui scarica il rifiuto da trattare ed è balzata a 318,42 euro oltre iva a tonnellata, con un aumento del costo di oltre il 60%. Soldi che inevitabilmente il prossimo anno dovranno sborsare cittadini e imprese, dal momento che è obbligo di legge per i Comuni applicare tariffe per la copertura del 100 per cento dei costi del servizio.

“Quest’ulteriore aumento a tonnellata, rispetto all’anno scorso, per conferire l’indifferenziato in discarica – afferma il sindaco Domenico Surdi – è la riprova della totale assenza del governo regionale che, in materia di rifiuti, continua a non prendere atto della crisi strutturale del sistema. I Comuni sono costretti a conferire nelle discariche imposte dalla Regione e, conseguentemente, a subire gli aumenti imposti dalle ditte che gestiscono gli impianti, nel nostro caso, la Trapani Servizi. Risultato finale: i cittadini continuano a pagare le responsabilità del governo Schifani che abbandona i Comuni e i territori al loro destino”.

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