GELA (CL) – In città la politica continua a fare i conti con il post elezioni nazionali e regionali, tra gioie, dolori, movimenti di vario genere e rischio spaccature.
A scatenare il caos è stata l’uscita post elettorale del primo cittadino Lucio Greco, che ha chiesto al suo vice, Terenziano Di Stefano, mettendolo con le spalle al muro, di decidere da che parte stare. Pomo della discordia, la scelta di sostenere il candidato alle regionali (non eletto) Rosario Caci: “Ho constatato – ha affermato il primo cittadino – che il vice sindaco ha scelto una strada diversa, rilasciando una intervista che, per i toni e i contenuti utilizzati, non può lasciarmi indifferente. Affermare, infatti, che il candidato che ha sostenuto alle Regionali abbia pagato lo scotto dei problemi non risolti dall’Amministrazione comunale equivale a gettare fango sul proprio operato e su quello del gruppo di cui entrambi facciamo parte. Non sono affermazioni che posso in alcun modo accettare, anche perché implicitamente esprime, in questo modo, un giudizio negativo su tutti i suoi colleghi di Giunta”.
“Il vice sindaco – ha aggiunto Greco – è libero di fare tutta la politica che vuole, ma una cosa è far politica un’altra è minare la credibilità delle persone e amministrare senza decidere da che parte stare”.
Di Stefano è stato difeso dai sei consiglieri civici Valeria Caci, Giuseppe Guastella, Luigi Di Dio, Diego Iaglietti, Davide Sincero e Rosario Faraci: “Non ha gettato – hanno sottolineato – discredito sulla Giunta. Intendeva ribadire che chi è al Governo a qualsiasi livello ha sempre più difficoltà a reggere il colpo sul piano dei numeri poiché, per tendenza, si ritiene sempre che chi governi comunque sbagli. Questo accade a livello nazionale, regionale e locale. Mai avrebbe sconfessato se stesso contestando l’Amministrazione della quale fa parte. Mai ha minato la credibilità di questa Giunta, anzi l’ha sempre difesa e sostenuta e mai ha sconfessato la sua natura civica di fatto mantenendola finanche durante la campagna elettorale nella quale, abbiamo sì deciso di sostenere un candidato, ma a questo non è seguito il nostro passaggio ad alcun partito politico”.
“Civici eravamo – hanno concluso – civici siamo rimasti. Da civici, in fondo, abbiamo sostenuto il sindaco quando intorno alla sua candidatura si è costruito il progetto che mai comunque abbiamo tradito e che lo ha fatto diventare primo cittadino. Gli ricordiamo che la nostra lealtà non merita ultimatum”.
Ma i grattacapi per l’Esecutivo non sono finiti qui, perché il movimento “Un’Altra Gela” ha perso un altro consigliere. Diego Iaglietti ha infatti aderito al gruppo misto come espressione del gruppo “Gela città normale”. “Il mio passaggio al gruppo misto – ha affermato – è solo un atto consequenziale. Infatti già un mese fa avevo consigliato al sindaco di rinviare le scelte al dopo elezioni, pertanto ritengo coerente il mio passaggio al gruppo misto come ‘Gela Città Normale’. ‘Una Buona Idea, Impegno Civico, Gela Città Normale e non solo si sono spesi nella campagna elettorale di Caci e vogliamo continuare un percorso comune per gli interessi della nostra amata città. Caci è stato il secondo suffragato a Gela, dopo Nuccio Di Paola con uno scarto di soli trecento voti, riteniamo che la città abbia premiato la coerenza e il suo impegno e tutti noi non vogliamo disperdere questo patrimonio. Sarebbe un vero peccato. Qualcuno sperava che i civici sparissero, ma oggi siamo molto più forti di prima”.