CATANIA – Presidente per la seconda volta, anche se la prima esperienza, sul finire dell’amministrazione Pogliese, è durata pochi mesi. Sebastiano Anastasi è stato riconfermato dai colleghi presidente del Consiglio comunale, la seconda carica della città. Un riconoscimento all’esponente politico – Anastasi ha esperienza di lungo corso in seno al senato cittadino – che di certo lo lusinga.
“E’ sempre una grande emozione – dice. Non ci si abitua all’affetto e alla stima manifestata dai cittadini e dai consiglieri comunali che mi hanno dato una grande responsabilità nell’indicarmi nuovamente per ricoprire la seconda carica della città”. Una riconferma, per quanto la prima esperienza da presidente sia stata caratterizzata dall’assenza del sindaco e la presenza di ben due commissari. “Durante la scorsa consiliatura, il momento era difficile – spiega: mi sono insediato a fine novembre 2022, per via dell’elezione di Giuseppe Castiglione all’Ars, e sono arrivato a cavallo di due commissari, uno dei quali poi rimosso per via dell’assenza dei requisiti. Ricordo che quell’episodio mi vide da solo, con il consiglio comunale, ad affrontare l’insediamento del nuovo commissario nei giorni della Festa di Sant’Agata. Questa fase è completamente diversa”.
Differente ma non certo non priva di ostacoli: Catania è ancora una città in dissesto, con le problematiche conseguenti, in cui sono ancora tanti i nodi da affrontare. Dai rifiuti all’urbanistica, passando per la viabilità, i servizi sociali e, ovviamente, gli obblighi del Pnrr. Ma Anastasi, su quali saranno le priorità dell’assemblea cittadina, sembra avere le idee chiare. “Il Consiglio comunale, così come prevede la legge, deve avere quel compito specifico di attivare le cosiddette lenti di ingrandimento non solo sulle delibere dell’amministrazione comunale – afferma il presidente -. Deve dare vita ad atti di indirizzo politico e di iniziativa consiliare, ma soprattutto deve osservare e comprendere quelle problematiche che sfuggono all’attenzione dell’opinione pubblica, affrontarle per contribuire a risolverle. Anche perché le problematiche della macchina comunale non diventino un alibi per una negligenza politica. In quest’ottica, la massima priorità è la carenza di personale”. Che il Comune non può assumere proprio perché in dissesto: lìunica alternativa è pressare il governo nazionale affinché dia questa possibilità, come lo stesso sindaco ha evidenziato più volte in campagna elettorale.
Una questione nota ma dai risvolti importanti e con effetti concreti sull’amministrazione. “E i pensionamenti in vista potrebbero portare interi comparti degli uffici comunali alla paralisi, come l’Anagrafe o i Vigili urbani – sottolinea Anastasi. La questione riguarda anche i dirigenti – pochissimi – che spesso sono a capo di più direzioni. Il Consiglio comunale deve poi affrontare anche la questione dissesto – prosegue – capire a che punto è il pagamento dei debiti e come verrà affrontato il saldo della massa debitoria ancora presente. Senza considerare poi le questioni relative alla pulizia, alla sicurezza e alla vivibilità”.
Tanta carne sul fuoco, dunque, per il consiglio comunale, rinnovato in gran parte. Cosa che entusiasma il presidente. “Sono fiducioso – evidenzia Anastasi: c’è stato un rinnovamento del consiglio comunale. È indubbio che aver visto più giovani, più donne e volti nuovi, dia una nuova verve a tutti. Ma io, come dico sempre, invito i miei colleghi a ripartire da dove ci eravamo lasciati per dare continuità, fatta salva l’innovazione, le nuove voci e le nuove idee. Mi auguro che sia un consiglio molto impegnato nel portare avanti iniziative consiliari, per compensare quanto fa l’amministrazione. Lo si può fare dalla maggioranza come dall’opposizione. Una impronta importante lo daranno le commissioni consiliari: stiamo lavorando, in questi giorni, per costituirle secondo i criteri di trasparenza, efficacia ed efficienza, con il criterio di proporzionalità che rispetti anche l’opposizione”.
Minoranza ridotta ai minimi termini: appena sei consiglieri per contrastare la maggioranza. “Non certo un vantaggio – aggiunge Anastasi – ma la democrazia è anche questo. Mi farò garante per la minoranza, ovvio, ma sono sereno perché per esperienza, posso dire che anche un solo consigliere di opposizione, regolamenti alla mano, può fare ‘ballare’ l’aula”.
Che, però, ha bisogno dello sguardo attento della città. Per questo, il presidente Anastasi lancia un appello ai catanesi. “Ci stiano con il fiato sul collo – tuona -. Mi auguro che la città ci osservi, ci guardi lavorare e ci giudichi. Che la gente si riappropri della politica della città. Occorre maggiore partecipazione, consapevolezza e diritto di critica”. E anche uno alla Giunta. “I primi passi del sindaco ci fanno ben sperare – dice – così come l’approccio culturale di Trantino che mira al dialogo, all’apertura alla città, alla partecipazione. L’appello che rivolgo all’amministratore è di coinvolgere sempre di più il Consiglio – sono certo che lo faranno – e accettare anche le critiche”.