CATANIA – Cantieri avviati o pronti a partire. Nuovi palazzi da realizzare a breve, alcuni quasi terminati che vedranno la luce in pochi mesi, in qualche anno e, sullo sfondo, aree che attendono da secoli la riqualificazione. Dopo l’anno pandemico per eccellenza, si avvia al termine anche il 2021 che ha visto alcuni comparti produttivi riprendere vigore. Come quello edile, ad esempio, come ci spiega il presidente dell’Ance, Rosario Fresta.
“Il 2021 è stato un anno che ha registrato, dopo lunghi anni di crisi, un rilancio del comparto edilizio che, se da un lato ha trovato linfa vitale nelle risorse derivanti dalle azioni europee e di Governo, che hanno consentito la ripresa dei lavori, dall’altro ha incontrato numerosi ostacoli – afferma. In primis, le restrizioni dovute alle misure anti-Covid che hanno portato già dal 2020 ad una riorganizzazione dei cantieri, rallentandone l’avanzamento, con conseguente aggravio degli oneri per garantire il rispetto delle misure anti contagio. A questo si aggiunge la difficoltà a reperire manodopera, a fronte di una domanda di lavoro in forte crescita. Quello che abbiamo potuto riscontrare, purtroppo, è la mancanza di tecnici e maestranze, che, inevitabilmente, può rappresentare un rischio per il comparto non solo per la realizzazione delle opere previste dal Pnrr ma anche sulle prospettive di sviluppo del settore privato e quindi dei lavori programmati collegati ai Bonus edilizi”.
Una ripresa tra le difficoltà, dunque, tra cui spiccano anche l’aumento dei prezzi delle materie prime, da un lato, e quello del trasporto dall’altro. Una batosta a un settore già colpito e su cui si poggia buona parte dell’economia locale. “Il costo dei materiali da costruzione ha fortemente colpito a livello nazionale il comparto dell’edilizia, a causa delle imprevedibili oscillazioni dei prezzi, con aumenti anche del 150% di alcune materie prime, come il ferro, che hanno rischiato di bloccare cantieri sia pubblici che privati, anche a causa della difficoltà a reperire le materie stesse, con ritardi nei tempi di consegna – sostiene ancora Fresta. A tamponare in qualche modo questa difficile situazione è stata la compensazione del caro-materiali, con precise tempistiche per la presentazione delle istanze. Per questo Ance Catania, al fine di fornire idoneo supporto alle imprese, ha predisposto un modulo ad hoc ed uno sportello dedicato. Ma il caro materiali continua a correre e quindi richiede un intervento strutturale e non emergenziale. L’aumento dei materiali incide sulla sostenibilità economica dei contratti in corso e mette a rischio la tenuta finanziaria delle imprese, inoltre ha riflessi anche sulle Stazioni Appaltanti che rischiano di non portare a termine le gare per l’inadeguatezza dei prezzi posti a base di gara”.
Come in relazione al parcheggio di corso Martiri della Libertà la cui gara, come riportato la dal Quotidiano di Sicilia, dovrà essere ripetuta. Lo ha stabilito il Tar al quale si era rivolta proprio l’Ance. “Corso Martiri della Libertà è sicuramente una parte importante e strategica per la Città di Catania – dice Fresta – per la ricucitura di un tessuto urbano interrotto che richiede interventi di riqualificazione, puntando anche sul miglioramento dei servizi alla Città, elemento importante e rafforzativo dell’investimento privato. Per questo occorre fare presto, garantendo la sostenibilità economica delle opere e, quindi, la loro effettiva realizzazione”.
Così come occorre fare presto in relazione alla programmazione urbanistica. “Abbiamo preso parte ai Forum di Consultazione, organizzati dal Comune di Catania, per la redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale, atteso da molti anni, se si pensa che dal 1969 – anno in cui è stato reso operativo quello attualmente vigente – ad oggi il nostro territorio ha subito innumerevoli cambiamenti e un grande sviluppo urbano – conclude Fresta. Nel dibattito abbiamo voluto richiamare l’attenzione sul tema della rigenerazione urbana e, quindi, sulla necessità di individuare le Aree di intervento, ma anche sul ruolo che il processo partecipativo riveste per la costruzione di una visione comune, necessaria a favorire l’effettiva realizzazione degli interventi stessi. Quindi un PUG che affronti i temi della rigenerazione e della sostituzione edilizia, a fronte di un patrimonio immobiliare energivoro e non adeguato dal punto di vista sismico. Un PUG per una Città sostenibile e sicura”.