PALERMO – “Abbandonati dal governo nazionale, noi imprenditori edili siciliani fra un mese saremo destinati a scomparire: moriremo di fame prima che di Covid”. Lo denuncia Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, che spiega: “Il governo nazionale ha investito la maggior parte dei 55 miliardi su sostegno al reddito e sul sociale. All’ultimo momento ha stralciato, dal decreto legge ‘Rilancio’, quanto promesso al comparto edile dalla ministra Paola De Micheli all’assemblea dell’Ance nazionale e cioè il ‘Piano Marshall’ per gli investimenti in opere pubbliche, l’accelerazione dei Contratti di programma di Anas e Ferrovie dello Stato e le misure finalizzate a dare liquidità, come il pagamento immediato dei lavori fin qui eseguiti. De Micheli annuncia che le misure saranno inserite nel prossimo decreto ‘Semplificazioni’”.
Noi, lo abbiamo sentito per una riflessione più dettagliata: “Non ci basta promettere – dichiara Cutrone – che se ne parlerà nel prossimo decreto ‘Semplificazioni’. Riteniamo invece che sia indispensabile e urgente non solo correggere il Dl ‘Rilancio’ in fase di conversione in legge inserendo queste misure fondamentali per la ripresa del settore edile in Sicilia, ma anche migliorare le misure già previste. Ad esempio – aggiunge – occorre prolungare almeno di due anni la validità del nuovo ecobonus e sismabonus col 110% di credito d’imposta, perché fra i tempi di emanazione dei decreti, iter burocratici per le autorizzazioni ed esecuzione dei lavori non si riuscirebbe a completare le ristrutturazioni entro giugno del 2021.
Andare oltre la fase di recessione consentirebbe di cedere il credito d’imposta ad un costo più vantaggioso grazie alla presenza di più operatori interessati. Inoltre, auspichiamo che l’Agenzia delle Entrate non torni, come ha fatto per le precedenti edizioni, a porre paletti che limitano l’accesso a questi incentivi”.
Ma cosa occorre per sbloccare il mercato immobiliare? “Per questo specifico problema – continua Cutrone – chiediamo di concedere mutui a tasso zero per 30 anni (40 anni nel caso di giovani coppie under 35) e di portare la detrazione fiscale al 100% per cinque anni sull’acquisto di abitazioni in classe energetica A o B. Quanto all’intervento regionale, abbiamo chiesto al governo Musumeci di sbloccare il pagamento dei debiti delle P.a., di cogliere l’occasione della rimodulazione in chiave anti-Covid dei fondi Ue (non ancora impegnati) al fine di destinarne una buona parte a nuovi programmi di opere cantierabili, per favorire la ripartenza, e alle imprese che devono adottare misure per la messa in sicurezza dei cantieri. Inoltre – aggiunge – nel caso di programmi di edilizia agevolata e convenzionata non ancora completati, la cessione o l’assegnazione di alloggi e il trasferimento del relativo frazionamento del mutuo devono essere effettuati entro cinque anni dal completamento dei lavori e che il preammortamento deve essere aumentato a 5 anni”.
Per assicurare liquidità alle imprese? “Per gli appalti in corso – conclude -, introdurre in fase di emergenza il riconoscimento dei maggiori oneri per le misure anti-Covid, l’obbligo dell’anticipazione del 20% dei lavori da eseguire (anche se l’appaltatore ne abbia già usufruito), e di un primo Sal da erogare entro 15 giorni e dei successivi ogni fine mese”.