Economia

Anci Sicilia: “Costi mercato salvaguardia energia elettrica insostenibili per molti Comuni”

I costi del Servizio di salvaguardia dell’energia elettrica “sono insostenibili per molti Comuni, in particolare per quelli che vivono già una difficilissima condizione finanziaria. C’è il grosso rischio di mettere in pericolo la qualità dei servizi essenziali erogati a cittadini e imprese”. Così il presidente e il segretario generale dell’Anci Sicilia Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano durante l’incontro con Arera (Autorità di Regolazione per Energia e Ambiente).

Un confronto per chiarire, dal punto di vista tecnico, “cosa si possa fare di concreto per aiutare gli enti locali ad uscire da questo scenario drammatico evitando il dissesto finanziario”. “I costi maggiorati del regime di salvaguardia – ha spiegato Amenta – non solo hanno un peso consistente sulla spesa ordinaria che sostengono i Comuni ma ha anche ha causato un’impennata dei tributi locali nei Programmi economici finanziari (Pef). Aumenti che spesso non sono sostenibili dalle famiglie che si trovano nell’impossibilità di pagare, generando un forte ammanco nelle casse comunali. Bisogna fermare questo circolo vizioso che con un pericoloso effetto domino ha fatto schizzare i costi della Tari e del servizio idrico integrato, due voci che risultano essere tra le cause più significative della crisi finanziaria dei Comuni”.

Al termine del confronto è stata condivisa la necessità di chiedere al governo una modifica normativa che possa favorire la fuoriuscita dei comuni dal mercato di salvaguardia. “È necessario individuare – hanno concluso Amenta e Alvano – norme che favoriscano l’accesso al mercato libero attraverso strumenti finanziari e tutele per far fronte ai debiti pregressi e un meccanismo di garanzia che eviti il repentino ritorno al mercato di salvaguardia”.