Consumo

Android abbandona Huawei, nell’hi-tech è guerra a colpi di chip

ROMA – Prosegue lo scontro tra l’amministrazione Trump, la Cina e Huawei. L’evoluzione di questi contrasti ha portato Google ad una decisione senza precedenti: il colosso ha revocato la licenza Android agli smartphone Huawei, con conseguenze che interessano diversi settori a livello mondiale.

Il blocco risponde al divieto alle aziende americane di intrattenere rapporti commerciali con le aziende considerate pericolose per la sicurezza nazionale. L’accusa infatti, è che l’azienda di Shenzhen sia una sorta di Cavallo di Troia del governo cinese.

A loro volta, colossi statunitensi del settore dei microprocessori hanno sospeso le loro forniture al secondo produttore mondiale di smartphone e anche numerose società europee ne hanno risentito.
Certamente un duro colpo per Huawei, che vede il 45% del suo fatturato totale a rischio perchè derivante da un consumer business oggi incerto e si ritrova tagliata fuori da un ecosistema tecnologico che conta 2,5 miliardi di dispositivi nel mondo.

Il settore più duramente colpito è indubbiamente quello dei microchip, anche in Europa: il gruppo franco-italiano StMicroelectronics è arretrato del 6,8%, Infineon è sceso del 3,7%, Nxp Semiconductors ha perso il 3,4%.

Secondo Luigi De Vecchis, presidente di Huawei Italia, il problema sarebbe piuttosto “di natura geopolitica” e a farne maggiormente le spese sarebbero i consumatori. A suo dire infatti, “il prezzo da pagare rischia di essere il ritardo nella digitalizzazione dell’Europa e dell’Italia”. Secondo De Vecchis, il problema dal punto di vista teconologico non sussiste e le accuse sono infondate: “Una rete di telecomunicazioni risponde a standard ben precisi. Quello che può arrivare all’esterno arriva come materiale crittografato, senza possibilità di controllo sul contenuto.”

Intanto la guerra commerciale Usa-Cina ha influenzato negativamente il sentiment delle imprese europee e i consumatori si chiedono cosa cambierà adesso per chi possiede uno smartphone Huawei.

L’azienda rassicura: “Huawei continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza e servizi post-vendita a tutti i prodotti esistenti, già venduti o attualmente in vendita”, lasciando intendere che sarà dunque Huawei stessa a sopperire le mancanze derivanti dall’assenza del sistema Android.

I problemi potrebbero tuttavia sorgere con i modelli di smartphone futuri del colosso cinese, che non supporteranno più le popolari App di Google, il negozio di applicazioni Play Store e le altre funzionalità del sistema Android.