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Anidride carbonica, calano le emissioni

ROMA – Le emissioni di anidride carbonica (Co2) dalla produzione elettrica nel mondo sono diminuite del 2% nel 2019 soprattutto per un calo del 3% nella generazione di energia da centrali a carbone. Entrambe le riduzioni sono le più significative dal 1990 ma se l’uso di carbone è crollato in Europa e Stati Uniti è invece cresciuto in Cina diventata per la prima volta responsabile della metà della produzione globale di carbone. È quanto emerge dalla prima analisi del settore elettrico globale per il 2019 fatta da Ember, un think-tank indipendente sul clima focalizzato sull’abbandono del carbone e sulla transizione energetica del settore elettrico verso fonti pulite.

Nel mondo, la produzione di elettricità da impianti eolici e solari è aumentata del 15% nel 2019, generando l’8% dell’elettricità globale. Nell’Ue la produzione di elettricità da centrali a carbone nel 2019 è calata del 24% e del 16% negli Stati Uniti, risultando dimezzata in entrambi i casi rispetto al 2007. Da allora le emissioni di Co2 dal settore energetico negli Usa sono calate fra il 19 e il 32% per il maggior uso di gas naturale e gas di scisto, mentre nell’Ue il calo è stato del 43% grazie alle rinnovabili. In Europa il 18% dell’elettricità proviene ora dall’eolico e dal solare, l’11% negli Stati Uniti, il 9% in Cina e l’8% in India.

Per soddisfare l’accordo sul clima di Parigi del 2015 e quindi contenere l’aumento medio della temperatura entro 1,5 gradi entro fine secolo rispetto ai livelli preindustriali è necessario ogni anno un tasso di crescita del 15% della produzione di energia elettrica eolica e solare, sottolinea il rapporto indicando anche la riduzione dell’11% all’anno di produzione di carbone.