Da una banale caduta al decesso. E’ quanto tragicamente accaduto ad un anziano C. S., 88enne di Sortino (Siracusa), morto lunedì 3 gennaio all’ospedale di Lentini.
Secondo quanto riferiscono i legali della famiglia, l’anziano, cardiopatico e diabetico, nel pomeriggio di Capodanno uscendo dalla sua abitazione ha perso l’equilibrio cadendo malamente al suolo e restando dolorante a terra. Uno dei figli, che si trovava con lui, alle 16.30 ha chiesto l’intervento del 118 e il padre è stato condotto in ambulanza al pronto soccorso di Lentini, dov’è giunto alle 18 del primo gennaio. Arrivato nel nosocomio lentinese tato sottoposto a una Tac e alle radiografie da cui è emerso che aveva riportato la frattura del femore sinistro.
A causa delle normative anti Covid i parenti dell’anziano non potevano più restare con lui in ospedale e sono rientrati a casa, per tornare l’indomani mattina, 2 gennaio. I figli sono stati rassicurati sulle condizioni del padre anche se non hanno avuto la possibilità di vederlo, né d’altra parte l’anziano, contrariamente al solito, rispondeva alle telefonate, numerose, che i suoi parenti gli avevano fatto per tutta la giornata.
Alle 4 del mattino di lunedì 3 gennaio, il medico di turno contatta i familiari dell’anziano comunicando che le sue condizioni si erano aggravate e che stavano praticando le manovre di rianimazione. Purtroppo la corsa dei figli in ospedale si è rivelata inutile: al loro arrivo il paziente era già deceduto.
I figli hanno sollevato diverse perplessità sulle cure prestate al padre, e il tempo di permanenza in ospedale. Dubbi che non stati chiariti dal personale sanitario. La direzione sanitaria infatti, attraverso l’agenzia di onoranze funebri a cui si erano rivolti per il funerale, li ha contatati e convocati chiedendo loro il consenso per effettuare il riscontro diagnostico, ossia l’autopsia interna, sulla salma del padre e chiarire così le cause della morte che loro stessi sostenevano di non conoscere.
A quel punto i familiari dell’anziano, attraverso il consulente legale Salvatore Agosta, hanno chiesto assistenza a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e avrebbero comunicato all’ospedale, anche a mezzo mail, il diniego al riscontro diagnostico e quel giorno stesso hanno presentato un esposto alla stazione dei carabinieri di Augusta richiedendo all’autorità giudiziaria di disporre un’autopsia “terza” e imparziale per accertare le cause della morte, con la possibilità di indicare anche un proprio consulente medico legale che Studio3A aveva già messo a disposizione, e rimanendo in attesa di decisioni da parte della Procura di Siracusa.