Si frattura un femore e dopo 35 ore in ospedale muore: giallo a Lentini - QdS

Si frattura un femore e dopo 35 ore in ospedale muore: giallo a Lentini

Antonino Lo Re

Si frattura un femore e dopo 35 ore in ospedale muore: giallo a Lentini

venerdì 07 Gennaio 2022

I familiari di C.S. 88enne di Sortino subito dopo il decesso del parente hanno presentato un esposto alla locale stazione dei Carabinieri

Da una banale caduta al decesso. E’ quanto tragicamente accaduto ad un anziano C. S., 88enne di Sortino (Siracusa), morto lunedì 3 gennaio all’ospedale di Lentini.

L’incidente

Secondo quanto riferiscono i legali della famiglia, l’anziano, cardiopatico e diabetico, nel pomeriggio di Capodanno uscendo dalla sua abitazione ha perso l’equilibrio cadendo malamente al suolo e restando dolorante a terra. Uno dei figli, che si trovava con lui, alle 16.30 ha chiesto l’intervento del 118 e il padre è stato condotto in ambulanza al pronto soccorso di Lentini, dov’è giunto alle 18 del primo gennaio. Arrivato nel nosocomio lentinese tato sottoposto a una Tac e alle radiografie da cui è emerso che aveva riportato la frattura del femore sinistro.

Senza risposta

A causa delle normative anti Covid i parenti dell’anziano non potevano più restare con lui in ospedale e sono rientrati a casa, per tornare l’indomani mattina, 2 gennaio. I figli sono stati rassicurati sulle condizioni del padre anche se non hanno avuto la possibilità di vederlo, né d’altra parte l’anziano, contrariamente al solito, rispondeva alle telefonate, numerose, che i suoi parenti gli avevano fatto per tutta la giornata.

Il decesso

Alle 4 del mattino di lunedì 3 gennaio, il medico di turno contatta i familiari dell’anziano comunicando che le sue condizioni si erano aggravate e che stavano praticando le manovre di rianimazione. Purtroppo la corsa dei figli in ospedale si è rivelata inutile: al loro arrivo il paziente era già deceduto.

I figli hanno sollevato diverse perplessità sulle cure prestate al padre, e il tempo di permanenza in ospedale. Dubbi che non stati chiariti dal personale sanitario. La direzione sanitaria infatti, attraverso l’agenzia di onoranze funebri a cui si erano rivolti per il funerale, li ha contatati e convocati chiedendo loro il consenso per effettuare il riscontro diagnostico, ossia l’autopsia interna, sulla salma del padre e chiarire così le cause della morte che loro stessi sostenevano di non conoscere.

I familiari

A quel punto i familiari dell’anziano, attraverso il consulente legale Salvatore Agosta, hanno chiesto assistenza a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e avrebbero comunicato all’ospedale, anche a mezzo mail, il diniego al riscontro diagnostico e quel giorno stesso hanno presentato un esposto alla stazione dei carabinieri di Augusta richiedendo all’autorità giudiziaria di disporre un’autopsia “terza” e imparziale per accertare le cause della morte, con la possibilità di indicare anche un proprio consulente medico legale che Studio3A aveva già messo a disposizione, e rimanendo in attesa di decisioni da parte della Procura di Siracusa.

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