Si è svolta ieri, presso il Salone dei Vescovi dell’Arcivescovado di Catania, una conferenza dedicata al tema attuale della violenza sulla donna intitolata “L’impegno educativo della Chiesa di Catania e il fenomeno dilagante della violenza di genere”. L’evento, inserito all’interno del programma pastorale “Sant’Agata e la luce del martirio nel nostro tempo”, affronta un argomento a cui l’Arcivescovo di Catania Mons. Luigi Renna sta dedicando particolare attenzione.
“Oggi abbiamo più femminicidi mentre nel passato il dolore delle donne veniva soffocato, perché non potevano dire di no, dunque era uno stillicidio e le donne morivano poco a poco perché non avevano contezza della loro dignità . Oggi alcune donne cominciano a dire di “no”, dobbiamo insegnare alle donne a dire di “no” e a sostenerle quando non vengono rispettate”. Queste le parole dell’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna che, mercoledì 31 gennaio alle ore 18:00 S.E., celebrerà in Cattedrale una Messa “per e con le donne vittime di violenza”. Con il progetto “Missione Sant’Agata” del 2024 darà sostegno al Gruppo Appartamento Sant’Agata, la struttura di via Damiano Chiesa gestita da Caritas che accoglie donne vittime di violenza con i loro bimbi.
Durante l’evento, moderato dalla giornalista Sarah Donzuso, sono intervenuti il magistrato Marisa Scavo, Giovanna Zizzo e S.E. Mons. Luigi Renna. La dottoressa Scavo ha aperto i lavori della conferenza lanciando una proposta concreta: l’affiancamento di centri antiviolenza alle parrocchie. Giovanna Zizzo, madre di Laura, vittima di femminicidio a soli 11 anni, ha raccontato il dramma che ha vissuto alcuni anni fa e del suo incontro con Mons. Barbaro Scionti e Sant’Agata che le ha permesso di ritrovare la Fede, che aveva vacillato dopo la morte della figlia.
Infine l’Arcivescovo di Catania Mons. Luigi Renna ha concluso la conferenza con una significativa riflessione sul significato della misericordia, che aiuta le donne che a volte si sentono colpevolizzate per aver lasciato i compagni che usavano loro violenza: le donne hanno il diritto di difendersi e nella comunità cristiana, soprattutto nei sacerdoti, devono poter trovare accoglienza.
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Fondamentale, nell’ottica dell’educazione al rispetto del prossimo il culto di Sant’Agata, che deve condurre ad avere una visione della donna più coerente con la sua dignità, deve far sì che l’uomo si senta alla pari con lei e sappia accettare le sue scelte, anche quelle scomode, che mettono in discussione una mentalità maschilista e patriarcale. La donna sta certamente assumendo un comportamento più consapevole della propria dignità.