Oltre due milioni di euro per rafforzare la rete di monitoraggio ambientale e tenere sotto controllo l’aria, in una Regione in cui le criticità non mancano, a partire dai poli industriali e petrolchimici. È l’investimento fatto da Arpa Sicilia e concretizzato nei giorni scorsi con la chiusura di una gara d’appalto che ha portato all’affidamento della fornitura per apparecchiature e analizzatori da installare all’interno delle cabine esistenti in diversi punti dell’isola. Ad aggiudicarsi la commessa sono state due società del Nord, che insieme hanno presentato l’unica offerta pervenuta negli uffici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.
Nove mesi dopo l’inizio delle attività da parte della commissione di gara, l’appalto è stato aggiudicato la settimana scorsa alla Project Automation di Monza e alla Orion di Veggiano, in provincia di Padova. Le due società hanno presentato un’offerta economica pari a due milioni e 232mila euro, circa 30mila euro in meno rispetto alla base d’asta. “La fornitura dovrà comprendere, con oneri a carico dell’appaltatore, anche le prestazioni connesse alla messa in esercizio sia di tutte le apparecchiature analitiche e di supporto funzionale, che dei complementi strutturali forniti nonché ulteriori prestazioni”, si legge nel capitolato d’appalto. Tra tali prestazioni ci sarà anche quella di mettere in condizione il personale dell’Agenzia di utilizzare al meglio la nuova strumentazione. “Il fornitore – viene specificato – avrà l’onere di svolgere un corso di formazione ed addestramento sull’utilizzo dell’apparecchiatura fornita presso le sedi di utilizzo delle strumentazioni ossia le stazioni di monitoraggio”.
A far parte della commessa, che comprende decine di apparecchiature diverse, saranno anche otto sistemi di rilevamento dei parametri meteorologici che saranno installati nelle stazioni denominate Asp Agrigento, ex Rap Palermo, Tribunale di Gela, di Priolo, Siracusa Belvedere e poi tre ad Augusta: stazione ex LLC, Marcellino e Megara. Una volta consegnate, Arpa potrà usufruire anche di cinque nuovi analizzatori carbon black che saranno piazzati ad Augusta, Lampedusa, Palermo, Porto Empedocle e sul laboratorio mobile a disposizione dell’agenzia. Sei, invece, saranno gli analizzatori di Pm che le società aggiudicatarie dovranno mettere a disposizione: in questo caso gli strumenti andranno a Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Lampedusa e in un altro laboratorio mobile. Per quanto riguarda il monitoraggio del benzene, è previsto che l’analizzatore che attualmente si trova ad Augusta venga sostituito da uno nuovo e piazzato invece a Palermo, dove nella stazione ex Rap ce n’è al momento uno obsoleto. La lunga serie di apparecchiature prevede anche il monitoraggio del monossido di carbonio, con misuratori a Partinico, Termini Imerese, Ragusa, Gela, Enna e Trapani; nonché 13 analizzatori di ossidi di azoto, sette di ozono e sei di anidride solforosa.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
“Con questo investimento reso possibile con risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari, nato per integrare il Pnrr, saremo in grado di potenziare la rete di rilevamento di cui già la Sicilia dispone. Il tutto – commenta il direttore di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino al Qds – nel rispetto delle normative e delle necessità della nostra isola. Si tratta di un passo in avanti rispetto a quello che sono gli standard esistenti”. La soddisfazione, tuttavia, è controbilanciata dalla difficoltà a pianificare le attività sul medio termine: “Anche la nostra agenzia si muove su bilanci triennali, a stanziare le risorse di cui possiamo disporre è il governo regionale ma al momento è stato dato il via libera soltanto ai fondi del 2024 e del 2025, mentre per il 2026 non si sa nulla. Questo complica la nostra attività”, sottolinea Infantino. L’anno scorso, le attività dell’agenzia sono finite nel mirino delle critiche per presunte carenze nel monitoraggio dell’aria dopo l’incendio della discarica palermitana di Bellolampo: “Le procedure che abbiamo adottato sono conformi a quelle previste a livello nazionale”, assicura Infantino.