Cronaca

Scambio elettorale politica-mafia: arrestato l’ex assessore Giuseppe Sorbello, ecco le accuse

Arrestato Giuseppe Sorbello, ex assessore regionale ed ex sindaco di Melilli (in provincia di Siracusa): è uno degli indagati nell’ambito dell’operazione Asmundo eseguita nelle scorse ore dai carabinieri del capoluogo aretuseo.

L’inchiesta è coordinata dai magistrati della terza area della Procura di Catania e si incentra su presunti casi di scambio elettorale politico-mafioso e estorsioni operate dal clan Nardo, operante nell’area Nord della provincia aretusea e ritenuta costola della famiglia mafiosa catanese Santapaola Ercolano.

Arrestato l’ex assessore Giuseppe Sorbello, le accuse

L’ex assessore regionale avrebbe “accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno a operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato“.

Le elezioni di Melilli e la posizione di Sorbello

L’episodio contestato a Giuseppe Sorbello risale alle elezioni amministrative tenutesi a Melilli nel 2022. Al tempo ha vinto l’attuale sindaco, Giuseppe Carta, deputato regionale del Mpa (Movimento per l’Autonomia)

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

L’operazione contro il clan Nardo

Giuseppe Sorbello è uno dei 12 indagati arrestati nell’ambito dell’operazione Asmundo dei carabinieri di Siracusa. Il blitz avrebbe fatto emergere il controllo esercitato dagli affiliati del clan Nardo, vicino ai Santapaola-Ercolano di Catania, nelle attività economiche e nella politica del Siracusano.

In particolare, gli inquirenti hanno contestato diversi episodi di intimidazione per il controllo di numerose attività economiche e imprenditoriali e anche casi di scambio elettorale politico-mafioso. Alcuni degli indagati avrebbero costretto diversi imprenditori agricoli o esercenti commerciali a fornire somme di denaro o generi alimentari senza corrispettivo, pagare un servizio di “guardiania” per i propri terreni agricoli, sui quali sarebbero stati anche obbligati a tollerare il pascolo di capi di bestiame riconducibili agli associati, subire il cosiddetto “cavallo di ritorno”.

Estorsioni, droga e politica

Non c’erano solo estorsioni e scambi elettorali (come quello di cui è accusato Sorbello) al centro delle attività del clan Nardo. I carabinieri, infatti, hanno sequestrato armi, due fucili e una pistola, e circa 11 chili tra marijuana e cocaina. Segno che, oltre che nel settore delle estorsioni, la mafia era probabilmente attiva anche nello smercio di droga.

Foto da Facebook