Siracusa, maxi blitz all'alba contro il clan Nardo: 12 arresti

Siracusa, maxi blitz all’alba contro il clan Nardo: 12 arresti

Daniele D'Alessandro

Siracusa, maxi blitz all’alba contro il clan Nardo: 12 arresti

Redazione  |
venerdì 01 Marzo 2024

Contestato anche il reato di scambio elettorale politico mafioso ad un candidato sindaco delle scorse elezioni amministrative del 2022

Su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 12 persone (10 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, diretta contro l’associazione di tipo mafioso denominata clan “Nardo” operante nell’area Nord della provincia aretusea e ritenuta costola della famiglia di Cosa nostra catanese “Santapaola Ercolano”.

12 persone arrestate: indagini al via nel 2021

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa, al termine di una complessa attività di indagine iniziata nel dicembre 2021, hanno fatto emergere un quadro indiziario a carico delle 12 persone gravemente indiziate di essere organizzatori ed affiliati al Clan “Nardo”. Il clan, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, sono riusciti ad acquisire, in modo diretto e indiretto, la gestione o comunque il controllo di numerose attività economiche e imprenditoriali, prevalentemente nel settore agro-pastorale, nell’area nord della provincia siracusana.

Scambio elettorale politico/mafioso ed estorsione tra i reati contestati

Scambio elettorale politico/mafioso, estorsioni, detenzione di armi e stupefacenti, introduzione in carcere di dispositivi telefonici, sono solo alcuni dei capi di imputazione contestati agli indagati che, anche dopo la recente Operazione “Agorà”, portata a termine dai medesimi militari del Comando provinciale siracusano, si sono velocemente riorganizzati e l’operatività del clan è ripresa con il solito modus operandi, minacciando, anche dall’interno degli Istituti di pena – utilizzando illecitamente telefonini – chi si fosse rivolto alle Forze dell’Ordine, per denunciare un’estorsione o una minaccia subita, occultando armi ad alto potenziale offensivo, smerciando stupefacenti del tipo cocaina e marijuana – addirittura gestendo una florida piantagione composta da ben 731 piante. Le armi, due fucili e una pistola, e circa 11 chili tra marijuana e cocaina, sono stati sequestrati dai militari dell’Arma durante la fase investigativa.

Nei guai anche un candidato sindaco

Le indagini, condotte con metodologia tradizionale e supportate da innovative strumentazioni tecniche, ha consentito di delineare l’organigramma, ruoli e mansioni dell’associazione mafiosa del clan “Nardo”, ricostruire plurimi episodi di estorsione commessi dagli associati che, mediante minaccia e avvalendosi della forza di intimidazione, avrebbero costretto diversi imprenditori agricoli o esercenti commerciali a fornire somme di denaro o generi alimentari senza corrispettivo, pagare un servizio di “guardiania” per i propri terreni agricoli, sui quali sarebbero stati anche obbligati a tollerare il pascolo di capi di bestiame riconducibili agli associati, subire il cosiddetto “cavallo di ritorno” per la restituzione di escavatori ed altri mezzi oggetto di furto. Di particolare rilevanza è infine il reato di scambio elettorale politico /mafioso contestato anche ad un candidato sindaco delle scorse elezioni amministrative del 2022 che avrebbe accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno ad operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato.

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