PALERMO – Anche una parrucca può aiutare ad affrontare con maggiore forza psicologica una terapia antitumorale. Al fine di dare un sostegno concreto alle pazienti oncologiche sottoposte a radio o a chemioterapia, è stato presentato all’Ars un Disegno di legge che prevede un contributo economico per l’acquisto della parrucca.
Un progetto rispetto al quale il QdS auspica una sinergia politica “trasversale”. Allo scopo di approfondirne gli obiettivi, abbiamo intervistato Rossana Cannata, deputata regionale di Fratelli d’Italia nonché prima firmataria del Ddl.
Onorevole Cannata, lei ha presentato un Ddl che prevede “Interventi a sostegno dei malati oncologici” per affrontare gli effetti collaterali e i disagi connessi alle terapie”. Quali sono state le motivazioni che l’hanno portata ad affrontare questa tematica così importante?
“Si tratta di tematiche molto importanti che derivano da patologie purtroppo molto diffuse in Sicilia. Per me è stato quasi naturale cercare di arginare le difficoltà vissute da persone che vedono la propria vita sconvolta da una simile diagnosi. Sono inoltre stata coinvolta in diverse attività e iniziative dall’associazione Sicilia donna, di cui sono anche socia, che si occupa di dare sostegno alle donne con tumore al seno. Ciò mi ha permesso di ammirare la tenacia, la forza e la voglia di vivere di donne che non intendono darla vinta alla malattia. Ma mi ha anche fatto conoscere i tanti problemi, e non solo di salute, con cui queste persone, già provate nel corpo e nell’anima, devono quotidianamente fare i conti. Così mi sono fatta portavoce delle loro istanze, nella certezza di fare la cosa giusta”.
Quanto è importante sostenere le pazienti oncologiche nel gestire il disagio psicologico derivante dalla perdita dei capelli?
“Direi fondamentale, tanto che il mio Ddl prevede proprio un contributo economico per l’acquisto della parrucca. La perdita dei capelli riveste un ruolo significativo negli aspetti relazionali e interpersonali dei pazienti ed è quindi un riconoscimento dal grande valore sociale ed etico. Una persona che deve affrontare una battaglia così difficile non può certo permettersi di arrendersi, di lasciarsi andare. E sono innumerevoli gli interventi di professionisti del settore che sostengono quanto importante sia continuare a curarsi, a vedersi belle, nel caso soprattutto delle donne, per affrontare con lo spirito giusto il percorso di cura. Non si tratta di malati. Ma di donne che hanno voglia, e diritto, di fare tutto”.
Chi può accedere al contributo e in che modo verrà erogato?
“Il Ddl prevede la creazione di un apposito fondo a cui attingere, trattandosi di una prestazione non prevista dai Lea (livelli essenziali di assistenza), per dare un contributo economico nella misura di 300 euro, da erogarsi da parte dell’Asp competente per territorio, su richiesta delle pazienti sottoposte a terapia oncologica chemioterapica ed affette da alopecia”.
È stato previsto il coinvolgimento di associazioni che promuovono l’assistenza e il sostegno dei malati oncologici presenti nel territorio regionale?
“Assolutamente sì. Svolgono un ruolo così prezioso nel territorio che la sinergia con le associazioni credo sia essenziale. Non a caso il mio DdL, per facilitare l’erogazione del contributo per l’acquisto di una parrucca, prevede il coinvolgimento e la collaborazione delle associazioni di donne e di volontariato che promuovono l’assistenza e il sostegno dei malati oncologici del territorio regionale e che dichiarano la propria disponibilità a farsi carico, nell’ambito delle attività di informazione e sostegno alle donne, anche degli adempimenti necessari ai fini dell’inoltro dell’istanza. Le associazioni possono inoltre avere anche funzione sussidiaria nei confronti di quelle donne che, in situazione di difficoltà economica, non riescono ad anticipare la somma per l’acquisto della parrucca non avendo la disponibilità, pur avendone diritto”.
Ci sono altri progetti in cantiere a favore delle donne?
“Sì, certamente, sto collaborando con l’associazione Sicilia Donna per la creazione di uno sportello socio-oncologico di supporto ai bisogni delle donne con tumore al seno metastatico, un progetto pilota con partenza da Avola e la speranza che possa estendersi a tutta la Sicilia e oltre”.