Se le vacanze estive caricano le batterie, come si usa dire, quelle dell’opposizione parlamentare all’Ars ieri sono cariche a sufficienza per avviare i lavori d’aula con un severo attacco al governo Schifani. Al centro, in seguito ad alcuni articoli di stampa, la questione Sanità con indirizzo specifico di una nomina che parrebbe essere illegittima. Il caso non è recente e riguarda uno dei dirigenti dell’assessorato che gode della massima fiducia del governo e di capacità organizzative e programmatiche che spiegano la difesa del governo Schifani. Si tratta di Salvatore Iacolino, secondo gli interroganti all’Ars non idoneo all’incarico per conflitto con i requisiti di incarico.
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La vicenda è stata subito affrontata in aula per via di un episodio relativo ad una interrogazione parlamentare sulla quale altri onorevoli intervenuti hanno evocato l’intervento della Polizia postale e della Procura della Repubblica. I gruppi di opposizione sono rientrati agguerriti in questa prima seduta d’aula dopo la sosta estiva, su un tema che fa discutere da un paio di mesi, ma l’oggetto del dibattito al centro dei vari interventi sono state due interrogazioni parlamentari dell’onorevole Rita La Rocca, di Forza Italia.
La prima, protocollata il 31 maggio di quest’anno, recante richiesta di “chiarimenti in merito al conferimento dell’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’Assessorato regionale della Salute disposto con D.P.Reg. n. 1665 del 4 maggio 2023”. La seconda interrogazione, ritenuta insoddisfacente la risposta alla prima, è del 12 luglio e reca sommariamente lo stesso oggetto: Ulteriori chiarimenti a seguito della risposta all’interrogazione n. 1117.
Intorno all’interrogazione, oltre all’oggetto della stessa, un alone di mistero che investe la sicurezza dei lavori parlamentari siciliani con una trasmissione di atti incompleta ed altri disguidi, o “anomalia”, come definita dal presidente Gaetano Galvagno al termine della conferenza dei capigruppo. Tra trasmissioni di atti parlamentari incomplete, risposte ad interrogazioni non formalizzate, nuove trasmissioni in corso di seduta, la prima dell’Ars ha visto difficoltà tecniche ed anche politiche. Il presidente Galvagno, dopo la conferenza dei capigruppo con il vicepresidente Nuccio Di Paola, gli assessori Dagnino e Messina,terminata con più di un’ora di ritardo sull’orario previsto, ha lasciato la presidenza a Di Paola.
“Siamo punto e a capo, riprende l’attività all’Ars ed il governo Schifani e la sua maggioranza continuano a girarsi dall’altra parte di fronte ai veri problemi della Sicilia. Avevamo chiesto di dedicare una seduta al tema della sanità e del diritto alla salute, un tema in cima alla nostra agenda di lavoro ma che evidentemente non interessa al centrodestra”. Questo, per il Partito Democratico, il capogruppo Michele Catanzaro nel corso del suo intervento.
“Mentre le strutture sanitarie pagano il prezzo della carenza di organico e le liste d’attesa sono sempre più ingolfate – ha continuato Catanzaro – il governo, con presunzione ed arroganza, ha pensato solo alle nomine ed alle poltrone da occupare e di questo il presidente Schifani deve rendere conto ai siciliani intervenendo in aula”. Roberta Schillaci, del Movimento 5 stelle, ha chiesto chiarezza agli uffici dell’Ars sullo strano percorso dell’interrogazione della collega La Rocca. “Sulla sanità – ha invece affermato Schillaci – questa estate abbiamo assistito ad un vergognoso balletto sulle nomine, a scapito dei veri problemi che interessano ai cittadini, come le liste d’attesa, che costringono sempre più siciliani a rinunciare alle cure”.
Tra liste d’attesa, super Cup, nomine dei dirigenti e proposte di risoluzione delle liste d’attesa per impegno dei direttori ma senza risorse aggiuntive, la vicenda di Salvatore Iacolino sembra destinata a trascinarsi ancora a lungo, malgrado la richiesta di carattere di urgenza posta dall’onorevole La Rocca per la sua seconda interrogazione sul caso. La vicenda che invaliderebbe l’incarico in assessorato di Iacolino riguarda una rottura dei rapporti fiduciari – secondo l’Assessorato alla salute – tra l’allora direttore generale dell’Asp di Siracusa ed il suo direttore amministrativo Salvatore Iacolino, risoltasi, pare, con i modi di una separazione consensuale tra le parti e quindi non invalidante ai fini del rispetto dell’articolo 3 dell’avviso per conferimento incarico.