Agrigento

L’Asp Agrigento conferma l’attenzione verso la salute delle donne

AGRIGENTO – Si conclude oggi la due giorni che l’Azienda sanitaria provinciale ha organizzato, con seminari ed eventi formativi, per supportare le donne vittime di violenza e incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. Le iniziative, coordinate dal referente aziendale Mariella Di Grigoli, rientrano nell’ambito dell’H-open week organizzata dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda).

Il programma ha preso il via nella giornata di ieri al Collegio dei Filippini di Agrigento, con il seminario organizzato in collaborazione con il Comune dal titolo “Insieme parliamone… parliamoci”. A Canicattì, invece, all’interno dei locali del centro culturale San Domenico, in piazza Dante, si è tenuto l’incontro dal titolo “La violenza ha molti volti: nessuna maschera per combatterla”.

Sono state organizzate anche iniziative rivolte al personale dell’Asp come l’evento “Implementazione della procedura del percorso Codice rosa”, previsto per la giornata di oggi, alle nove del mattino, nell’aula di formazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, sita all’interno della Cittadella della salute della Città dei Templi.

“Tutte le azioni previste in occasione dell’H-open week contro la violenza sulle donne – hanno sottolineato i vertici sanitari della provincia – sono possibili grazie alla fattiva collaborazione tra l’Asp di Agrigento e Onda, tramite cui il presidio ospedaliero San Giovanni di Dio ha nel recente passato ottenuto il conferimento di due bollini rosa, ossia il riconoscimento attribuito agli ospedali che, su scala nazionale, si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne”.

L’iscrizione del nosocomio agrigentino nel network degli Ospedali rosa, oltre a permettere l’organizzazione di specifiche azioni per la promozione e la tutela della salute, certifica la particolare attenzione ospedaliera verso un “approccio di genere” orientato alla specificità delle patologie femminili e all’assistenza alle utenti.