AGRIGENTO – A poche settimane dall’attivazione di nuove strumentazioni in grado di eseguire esami di agobiopsia stereotassica, cioè indagini estremamente precoci che permettono di effettuare prelievi di tessuto in caso di sospetta neoplasia mammaria, continua la sperimentazione di nuove metodiche d’avanguardia presso l’Azienda sanitaria provinciale agrigentina.
Recentemente, all’interno del reparto di senologia dell’Unità di radiodiagnostica dell’ospedale di Agrigento, il personale specializzato Asp ha avuto l’opportunità di utilizzare tecniche e strumenti della cosiddetta Vabb (Vacuum assisted breast biopsy), la sofisticata metodica che, sfruttando proprio la micro guida stereotassica, incrementa la possibilità di analizzare un ventaglio ancora più ampio di reperti identificando lesioni minime, anche precancerose, o microcalcificazioni.
“Si profila – ha spiegato Angelo Trigona, direttore del Dipartimento di Scienze radiologiche dell’Asp – la possibilità di colmare molti ‘vuoti diagnostici’ grazie a una tecnica di diagnosi precoce ancora più sofisticata, raccomandata dalle linee guida internazionali”.
Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Alessandro Mazzara, e il direttore sanitario, Gaetano Mancuso, si sono detti orgogliosi dei progressi compiuti dalla senologia provinciale lungo la via dell’innovazione. “Gli investimenti compiuti – hanno sottolineato – collocano la provincia di Agrigento fra le poche realtà regionali in grado di disporre di un percorso diagnostico-terapeutico così avanzato”.
“È un risultato – hanno concluso i vertici sanitari – che ci permette di avere nuove armi nella lotta al tumore al seno, evitando all’utenza di doversi recare fuori provincia con tutti i disagi del caso”.