Da gennaio ad aprile 2022, con la partenza dell’Assegno Unico e Universale (AUU) sono stati richiesti in totale assegni per circa 7,5 milioni di figli. Assegno che viene erogato in pari misura tra chi esercita la responsabilità genitoriale, ma ci sono delle eccezioni. Quando, ad esempio, i genitori sono separati.
Ad aprile INPS ha ultimato il pagamento degli assegni relativi alle domande presentate entro fine marzo, per le quali non sono stati rilevati problemi nei requisiti necessari per accedere alla prestazione e per le quali non è stata richiesta al cittadino un’integrazione documentale. L’Assegno Unico di questo mese viene percepito su conto corrente bancario, conto corrente postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio o tramite consegna di contante presso uno sportello postale a partire dal 15 aprile.
Tutti gli adempimenti istruttori relativi al possesso dei requisiti per il riconoscimento del diritto in capo al richiedente o relativi al nucleo familiare sono completamente automatizzati e vengono svolti dall’INPS prima del pagamento dell’assegno e sulla base dei dati già in possesso dell’Istituto o reperiti presso altre banche dati pubbliche, in interoperabilità.
Per meno dell’1% degli assegni richiesti è stata proposta ai richiedenti una integrazione documentale a comprova del possesso dei requisiti, in particolare riguardo la trasmissione delle sentenze di affido, e sono state disposte ulteriori verifiche non automatizzabili, demandate agli operatori di sede per un controllo e un eventuale riesame. Gli utenti sono avvisati di eventuali problemi nella loro domanda da un sms e una email.
Ogni mese l’INPS procede all’istruttoria di tutte le domande, sia di quelle già presentate nei mesi precedenti (per le quali i controlli automatici partono a inizio mese) sia di quelle di nuova presentazione (per le quali la prima istruttoria viene effettuata sulla base della data di arrivo).
La data del pagamento non è fissa, in quanto dipende dalle finestre temporali e dai volumi massimi giornalieri di mandati che la Banca d’Italia indica a INPS per tali accrediti massivi su milioni di posizioni. Ad aprile, ad esempio, i giorni utili al pagamento sono stati sei, per circa 6 milioni di mandati di pagamento.
L’assegno Unico e Universale è riconosciuto d’ufficio ai percettori di RdC (sia in qualità di richiedente che come altro genitore) ed è pagato negli stessi termini e con le stesse modalità del Reddito di cittadinanza. È già in pagamento l’Assegno Unico decorrente dal mese di marzo 2022. Si ricorda che fino al 30 giugno sarà possibile inoltrare la domanda di Assegno Unico e Universale con il riconoscimento di tutti gli arretrati, calcolati a partire dal mese di marzo 2022. Dopo il 30 giugno l’assegno decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
L’Inps premette che l’assegno unico per i figli viene erogato in pari misura tra chi esercita la responsabilità genitoriale oppure ha l’affidamento condiviso dei figli. Questo è il principio che regola il beneficio. Questo principio generale, però, può avere qualche eccezione. Succede, ad esempio, quando i genitori separati decidono che l’assegno venga interamente erogato solo a uno dei due. Ovviamente, viene richiesto un accordo scritto in tal senso tra padre e madre.
L’altra eccezione si presenta quando il contributo viene sempre erogato interamente a un solo genitore in virtù di un provvedimento del giudice o di un accordo scritto tra le parti dal quale risulta che quel genitore ha l’esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale ovvero l’affidamento esclusivo.
Terzo caso: l’assegno viene sempre erogato a un solo genitore quando il giudice, nel provvedimento che disciplina la separazione di fatto, legale o il divorzio dei genitori, dispone che dei contributi pubblici usufruisca uno solo dei genitori.
L’assegno unico per i figli va a uno solo dei genitori separati quando c’è: un accordo tra i genitori stessi; l’esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale da parte di uno di loro; un provvedimento del giudice che individua quale dei due può percepire contributi pubblici; l’affidamento esclusivo ad uno dei genitori separati.
In tutti questi casi, il genitore che ha diritto all’intero assegno unico universale deve dichiararlo nella domanda da presentare all’Inps, selezionando l’apposita opzione e chiedendo, appunto, l’erogazione del contributo al 100%.
Nel caso in cui la separazione e il diritto esclusivo all’assegno avvengano quando la prestazione viene già erogata al 50% tra entrambi i genitori, sarà possibile per l’avente diritto modificare la modalità di erogazione integrando la domanda online presentata a suo tempo sul sito dell’Inps. Potrà, quindi, chiedere di ricevere non più il 50% ma il 100% dell’assegno universale.