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Assegno unico universale, ora più facile richiederlo con procedura automatizzata

redazione

Assegno unico universale, ora più facile richiederlo con procedura automatizzata

venerdì 22 Aprile 2022

Tre le pagine da compilare, l’utente può sempre tornare in quella precedente per modificare. Semplice, intuitiva, non viene chiesta documentazione: tutti i passaggi, step by step

ROMA – “L’istruttoria per ricevere l’assegno unico universale è completamente automatizzata, e si basa sul principio ‘once only’ per il quale non viene chiesta documentazione all’utente, ma i dati vengono reperiti dalla interoperabilità con le banche dati delle pubbliche amministrazioni e con gli archivi Inps. I controlli da effettuare sono molti, e riguardano diversi requisiti, sia del richiedente sia del nucleo familiare”. Lo dice Vincenzo Caridi, direttore generale Inps.

“Tra le banche dati utilizzate per l’istruttoria – spiega – ci sono l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (dati di residenza e cittadinanza), gli archivi dei permessi di soggiorno rilasciati dalla Polizia, gli archivi del Miur per la frequenza dei corsi di studio, l’Isee, i pagamenti di rdc, gli archivi della invalidità civile, gli estratti conto contributivi/denunce mensili (Uniemens), gli archivi di NoiPa per gli anf pagati ai dipendenti pubblici, gli anf pagati da Inps, le comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro, il Maeci per i soggetti residenti all’estero, la titolarità dei conti correnti etc”.

“Solo – fa notare Caridi – una piccola percentuale di istruttorie (ad oggi circa l’1%), che non possono essere completate automaticamente, è trasmessa alle sedi per un controllo e un eventuale riesame da parte degli operatori di sede”.

“Ogni mese – sottolinea – la maggior parte dei controlli automatici viene ripetuta per tutte le domande, sia quelle già in corso (per i rinnovi), sia le nuove (prima istruttoria). Le istruttorie partono a inizio mese, per le domande pervenute entro la fine del mese precedente e per i rinnovi di quelle in corso, e proseguono per tutto il mese. Non c’è una data fissa per i pagamenti, ma la data dipende dalle finestre temporali e dai volumi massimi giornalieri di mandati che la Banca d’Italia indica a Inps. Ad aprile, ad esempio, i giorni utili sono solo 6, per oltre 6 milioni di assegni da pagare”.

“Anche gli operatori Inps e i patronati – afferma – dispongono di un applicativo che permette loro di conoscere lo stato di lavorazione delle domande, vedere mese per mese i pagamenti effettuati e i criteri di calcolo utilizzati, verificare i risultati dei controlli fatti centralmente”.

“Gli operatori Inps – aggiunge il direttore generale dell’Inps – possono anche intervenire per modificare l’esito di un controllo centralizzato, se lo ritengono necessario, per chiedere quindi il riesame automatico della pratica. I patronati possono fornire informazioni integrative e chiedere a loro volta il riesame, che sarà svolto centralmente, in maniera automatica”.

Una procedura estremamente semplice

La procedura per consentire agli utenti di fare domanda di Auu è stata progettata tenendo conto della vastità ed eterogeneità della platea dei potenziali richiedenti (circa 7 milioni, secondo le stime del governo). È quindi una procedura estremamente semplice, intuitiva, usabile, che permette di presentare la domanda fornendo pochissimi dati (nella maggior parte dei casi solo il codice fiscale dei figli e dell’altro genitore, se presente, e le modalità di pagamento scelte), selezionare pochi flag (che attestano il possesso di uno dei requisiti previsti dalla norma o permettono una scelta tra diverse soluzioni) e terminare la compilazione delle pagine on line e inviare la domanda in pochissimi minuti.

Occorre l’accesso con Spid

L’utente accede alla procedura con Spid: troverà quindi precompilati nella prima pagina (dopo la home page che presenta i vari applicativi che permettono la domanda e la sua gestione) i suoi dati anagrafici. Deve quindi inserire i dati dei figli, un figlio alla volta.

Le pagine da compilare sono al massimo 3

Le pagine da compilare sono al massimo 3, sono navigabili, e l’utente può sempre tornare in una precedente per modificare i dati già inseriti. Nella prima pagina vanno inseriti il codice fiscale del figlio e dell’altro genitore, va indicato se il figlio è disabile e selezionate alcune opzioni riguardanti il nucleo familiare. Vanno poi scelte le modalità di ripartizione dell’assegno (100% al richiedente, o ripartito al 50% tra i genitori), e flaggate le dichiarazioni circa il possesso dei requisiti per il diritto alle maggiorazioni previste dalla norma.
Nella seconda pagina vanno inserite le modalità di pagamento, che possono essere un iban, un bonifico domiciliato presso uno sportello postale, una carta prepagata con iban, un libretto postale, ed anche un conto corrente estero (area Sepa). In accordo con l’altro genitore, il richiedente, anche in caso di ripartizione al 50%, può inserire le coordinate bancarie dell’altro genitore. Tutte le coordinate fornite saranno sottoposte a prova di titolarità al momento del pagamento. Le scelte sulla ripartizione e le modalità di pagamento possono essere modificate anche in un momento successivo alla presentazione della domanda e anche dopo i primi pagamenti.

Nella terza pagina il richiedente deve flaggare il possesso dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno e accettare il trattamento dei dati personali da parte di Inps. A questo punto può inviare la domanda, ricevendo subito la ricevuta di presentazione e un riepilogo di tutti i contenuti della domanda. Le pagine già compilate possono essere salvate in bozza, e riprese in un secondo momento. Accanto ad ogni dato da inserire o flag/opzione da selezionare sono presenti delle informative, che guidano l’utente (usando un linguaggio semplice, non burocratico). A supporto dell’utenza, nella home page della procedura, sono poi pubblicate le faq, continuamente aggiornate sulla base della interlocuzione (anche via social) con i cittadini.

La domanda si può presentare anche da smartphone

La domanda può essere presentata anche tramite app, disponibile su smartphone. Dopo aver presentato domanda, i richiedenti l’assegno possono consultare online le domande presentate, accedendovi dalla medesima home page della procedura. Possono anche modificare le domande già inviate, verificare lo stato dei pagamenti, mese per mese, verificare il calcolo fatto per determinare l’importo, possono integrare la domanda, se lo ritengono, allegando documentazione e chiederne il riesame, a determinate condizioni. L’altro genitore può a sua volta (in maniera opzionale) modificare i propri dati di pagamento e la ripartizione dell’assegno, sempre accedendo a questa sezione della home page.

Tutte le modifiche apportate ai dati della domanda vengono automaticamente intercettate e avviano una nuova istruttoria per la revisione del diritto e della misura dell’assegno.

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