PALERMO – Stavolta sembra fatta. La Tecnis è stata venduta alla D’Agostino e tra i rami d’azienda inclusi nell’affare ci sono anche l’anello ferroviario e il collettore fognario del capoluogo siciliano. Il che significa, nel caso dell’infrastruttura ferroviaria, far ripartire un cantiere ancora fermo al 20-30% e scongiurare la sciagura dell’ennesima incompiuta vanificando anni di sacrifici da parte dei palermitani.
Ad annunciare la cessione sono stati i sindacati con una nota ufficiale: “È stato sottoscritto a Roma tra Tecnis, la D’Agostino Angelo Antonio Costruzioni Srl e le segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea il verbale di accordo per la vendita e il trasferimento di tutto il personale Tecnis alla D’Agostino Costruzioni. L’accordo è stato firmato nella sede della Tecnis a Roma. Il via libera alla vendita è arrivato il 28 giugno scorso dal Mise. Il verbale d’intesa deve passare adesso al vaglio dei lavoratori. Sarà sottoposto al voto nel corso di un’assemblea che si terrà martedì 16 luglio (domani, nda) dalle 13 alle 14. Il testo dell’accordo preliminare prevede per Palermo e la Sicilia il passaggio alla D’Agostino dell’anello ferroviario di Palermo, opera da 110 milioni di euro, ancora ferma al 20 per cento di realizzazione, ma anche i cantieri dove erano impegnate le società consortili come San Marco Scarl e Metro C Catania Scarl, che stanno realizzando l’ospedale di San Marco e la Metro Cibali, entrambi a Catania”.
“Esprimiamo soddisfazione – hanno dichiarato i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea di Palermo, Francesco De Martino, Paolo D’Anca e Piero Ceraulo – poiché nell’accordo si stabiliscono le modalità con le quali verranno trasferiti tutti i 140 lavoratori diretti di Tecnis, tra cui i 27 impegnati nel cantiere dell’anello ferroviario di Palermo. Adesso occorre velocizzare il passaggio dei contratti dei cantieri stipulati con le stazioni appaltanti e, quindi, per quanto riguarda l’anello ferroviario, Rfi dovrà sottoscrivere al più presto un contratto d’appalto con la nuova società. I lavoratori verranno trasferiti mantenendo lo stesso livello di inquadramento e mansioni. E questo è importante perché questi operai hanno subito le criticità e le difficoltà di carattere economico dovute alla crisi strutturale di Tecnis. Ancora oggi vantano quattro mensilità”.
“Le organizzazioni sindacali territoriali – hanno aggiunto De Martino, D’Anca e Ceraulo – chiedono che, ultimata la definizione dei contratti, sia concordato un incontro con la D’Agostino per definire tempi e modalità di esecuzione dell’opera, eventuali affidatari che saranno coinvolti nel processo di velocizzazione del cantiere e le assunzioni per altri lavoratori edili palermitani, disoccupati e non, necessari per colmare i ritardi accumulati e contribuire al rilancio e alla conclusione dell’opera”.
Vale la pena ricordare che quello in costruzione è il primo stralcio dell’anello ferroviario, che prevede il prolungamento della linea fino piazza Castelnuovo con la realizzazione della fermata Libertà (all’altezza dell’incrocio tra le vie Lazio e Sicilia), della fermata Porto (all’altezza del varco portuale “Santa Lucia”) e della stazione “Politeama” (all’altezza dell’omonima piazza). Nel Piano urbano della mobilità sostenibile che l’Amministrazione comunale ha approvato di recente è incluso – con vista sul 2030 – anche il secondo stralcio, che prevede la chiusura dell’anello ferroviario dalla stazione Politeama alla stazione Notarbartolo con la realizzazione della fermata Malaspina nei pressi dell’omonima via.