Prima dell’inizio del mese di settembre c’era stata una fuga di notizie in merito alla possibilità di abolizione dell’assegno unico da parte del Governo Meloni in vista della Legge di Bilancio 2025. La smentita della stessa premier è arrivata rapidamente attraverso un video postato sui social insieme al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in cui è stato detto chiaramente che l’assegno unico non verrà abolito.
A distanza di un mese e in un periodo in cui il percorso verso la nuova Legge di Bilancio è già ben avviato ed è bene sapere che allo stato attuale l’importo dell’assegno unico universale per figli a carico è composto essenzialmente da una quota fissa e dalle maggiorazioni. Tra queste ne troviamo alcune che vengono riconosciute in automatico al momento della domanda, mentre altre necessitano di una richiesta specifica.
Per esempio per quanto riguarda i figli con età inferire a 1 o 3 anni, la legge di Bilancio 2023 aveva introdotto una maggiorazione per le famiglie che hanno un Isee inferiore a 40mila euro per coloro che hanno figli minori di un anno o 3 con almeno 3 figli a carico.
Ulteriore maggiorazione viene riconosciuta in automatico in merito alle informazioni Isee e riguarda i figli successivi al secondo. Si tratta nello specifico di un incentivo che oscilla tra i 96,90 (per chi ha un Isee fino a 17.090,61 euro) e i 17,10 euro (con Isee superiore a 45.574,96 euro). Inoltre per quanto riguarda le famiglie con almeno 4 figli a carico è prevista invece una maggiorazione forfettaria, riconosciuta quindi sul totale e non singolarmente, del valore di 150 euro al mese, non dipendente dall’Isee. Anche in questo caso il pagamento è automatico nel momento in cui dall’Isee aggiornato risulteranno i 4 figli a carico.
Nel caso in cui entrambi i genitori siano percettori di reddito, sulla quota riconosciuta per ogni figlio viene applicata una maggiorazione di importo massimo pari a 34,10 euro per ciascun figlio, che scende fino ad arrivare a zero con Isee di 45.574,96 euro. Questo tipo di maggiorazione, a differenza delle precedenti, non è automatico, poiché il richiedente al momento della domande deve specificare che entrambi i genitori sono possessori di reddito. Ulteriore maggiorazione è prevista per le madri che hanno meno di 21 anni. Anche in questo caso l’importo non dipende dall’Isee e viene applicato sulla quota base di ogni figlio. Nel 2024 ha un valore di 22,80 euro, che inevitabilmente si azzera al compimento del 21esimo anno di età.
Sono previste delle maggiorazioni per i genitori di figli disabili. Va specificato che anche in questo caso il contributo non è automatico, poiché la disabilità va specificata nel momento in cui si compila la domanda nell’apposito modulo. Per i figli con disabilità spetta una maggiorazione pari a:
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