Politica

Aumento indennità, scontro M5S-De Luca. Galvagno: “No pressioni per abrogare norma”

Si alzano i toni all’Ars tra l’ala siciliana del Movimento 5 Stelle e il leader di Sicilia Vera e Sud chiama Nord, Cateno De Luca, dopo la conferma dell’adeguamento delle indennità per i parlamentari regionali.

I pentastellati attaccano l’ex sindaco di Messina e i suoi deputati, accusati di non aver votato l’emendamento che avrebbe fermato l’aumento degli stipendi. La norma, infatti, non è passata soltanto per 5 voti.

Aumento indennità, De Luca: “Presentato ddl per abrogare norma”

Non si è fatta attendere la replica di De Luca che, attraverso un videomessaggio pubblicato in mattinata sul proprio profilo Facebook.

“Non avete detto che questo emendamento l’ho presentato io“, ha commentato De Luca. Voi ve li volevate ‘fottere’ questi soldi dando la colpa agli altri. Non abbiamo partecipato alla votazione perché sapevamo che avrebbero chiesto il voto segreto”.

“Nel segreto dell’urna si sono messi d’accordo una parte della maggioranza e dell’opposizione, noi abbiamo alzato i tesserini per non votare. Nello stesso tempo, prima dei depositare l’emendamento, abbiamo presentato pure il disegno di legge per abrogare la norma che prevede l’aumento Istat”, ha aggiunto De Luca.

Galvagno: “Nessuna ingerenza da Roma”

Nel frattempo il presidente dell’Assembla regionale siciliana, Gaetano Galvagno, smentisce quelle voci relative a una possibile interferenza da parte di Roma per abolire la norma regionale che prevede l’adeguamento dei trattamenti economici al costo della vita.

Non c’è stata alcuna ingerenza e interferenza da parte di Giorgia Meloni o di Ignazio La Russa. La realtà è che l’automatismo che ha portato all’aumento delle indennità dei parlamentari ha suscitato in molti siciliani indignazione rispetto a una situazione di difficoltà di tanta gente”, ha commentato il presidente dell’Ars.