Messina

Autostrada fra lavori e allarme sicurezza, la burocrazia minaccia gli automobilisti

MESSINA – L’ultimo incidente mortale, avvenuto alle prime luci dell’alba di sabato scorso, ha riacceso i riflettori sulla mancanza di sicurezza nell’autostrada A18 Messina-Catania, soprattutto nel tratto di Taormina. A perdere la vita, stavolta, è stato un uomo che alla guida della sua auto, per cause ancora da chiarire, è finito contro il muro all’altezza dello svincolo autostradale della Perla. Un’ulteriore tragedia che si aggiunge a una lista ormai troppo lunga – 617 incidenti in tutto il 2018 – e non più accettabile, in quella che è stata definita l’autostrada della morte, ma anche della vergogna.

I fatti di cronaca servono infatti a dimostrare, una volta tanto, che lavori di manutenzione mai fatti, o iniziati e per troppo tempo prolungati, non hanno fatto altro che accrescere i pericoli. La famosa frana di Letojanni, per esempio, è ancora ferma nella carreggiata autostradale da quel lontano ottobre del 2015. Soltanto in questi giorni è stato finalmente pubblicato il bando, del valore di circa 15 milioni di euro, per assegnare la parte più consistente di lavori, che riguarderanno la rimozione della frana e la realizzazione di due gallerie artificiali – una lato monte e l’altra lato mare – per contenere il movimento franoso della collina e rimettere in sicurezza l’autostrada. Le ditte interessate potranno presentare le loro offerte nei prossimi due mesi, quindi probabilmente i lavori non partiranno prima del prossimo inverno, per poi durare almeno altri due anni. Una telenovela che ha interessato e istituzioni a tutti i livelli, dai Comuni interessati, alla Regione siciliana col Cas, fino al Governo nazionale, e che ha visto lievitare i costi dagli iniziali 9 milioni di euro, passando per progetti più volte rivisti e gli illeciti denunciati lo scorso anno, dal Tribunale di Messina, che sarebbero stati compiuti dai precedenti vertici del Consorzio autostrade.

Proseguono a rilento, invece, i lavori nel tratto compreso tra Taormina e Giardini Naxos in cui, dopo la chiusura tra novembre e gennaio, si continua a procedere soltanto sulla carreggiata lato monte con doppio senso alternato. Situazione che, appunto, ha causato i più recenti incedenti alcuni dei quali mortali. Condizioni di pericolosità che erano state trattate anche nel Consiglio comunale di Taormina e che avevano riunito i sindaci della zona nell’esprimere una preoccupazione condivisa, anche in termini di viabilità e riflessi negativi per l’afflusso turistico. Il Cas ha fatto sapere che i lavori nella galleria sotto il monte Tauro si concluderanno il 3 luglio e che le lungaggini sono state causate dal distaccamento di porzioni di cemento dal tetto dei tunnel, che hanno richiesto una particolare attenzione nell’applicare del calcestruzzo ricostituente.

L’attenzione sulle condizioni strutturali delle gallerie è talmente alta che è stato necessario chiamare tecnici dalla facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università Kore di Enna per effettuare delle indagini a radar, con scansioni a calotta, che possano anche escludere l’esistenza di vuoti interni o altre anomalie di costruzione. Da completare, inoltre, anche tutta la nuova illuminazione, il rifacimento dei marciapiedi e i rivestimenti drenanti contro l’umidità. Sull’ammodernamento della Messina-Catania, la Regione continua comunque ad aspettare segnali anche da Roma, per lo sblocco di altri 9 milioni di euro, destinati a nuova messaggistica e pannelli.

Un insieme di lavori, insomma, che da quest’anno e per i prossimi due o tre anni potrebbero negativamente influire sull’andamento turistico del comprensorio. Gli interventi per rimuovere la frana di Letojanni determineranno, infatti, la chiusura dell’A18 tra Taormina e Roccalumera. Ne è consapevole il sindaco della Perla, Mario Bolognari, ma l’Amministrazione è altrettanto convinta che i lavori non siano più rimandabili e che almeno una stagione estiva dovrà essere sacrificata, in termini di viabilità e pendolarità dei visitatori.