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Assistenza a minori stranieri, Regione in cerca di partner: bando in scadenza, ecco i dettagli

Un bando per la “promozione del diritto alle relazioni familiari dei minori stranieri non accompagnati”, con l’obiettivo di incrementare le diverse forme di affidamento familiare in Sicilia.

Un milione di euro per la selezione di soggetti che collaborino con il dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali, in grado di offrire sia la migliore soluzione progettuale del servizio, sia le migliori condizioni tecniche ed economiche per la sua successiva attuazione.

Bando per l’aiuto ai minori stranieri in Sicilia

Le istanze dovranno essere presentate entro le 12 del prossimo 9 novembre. L’avviso è rivolto alle fondazioni, associazioni, onlus, cooperative, enti ecclesiastici, consorzi e imprese sociali operanti nel settore no profit. Il progetto vuole valorizzare e incrementare a livello regionale l’affidamento familiare di minori stranieri non accompagnati, nelle sue diverse tipologie, che sia a tempo pieno, o affido diurno, part-time, omo-culturale o interculturale, in alternativa al collocamento in comunità, attraverso il sostegno e il potenziamento delle misure per assicurarne l’accessibilità.

Una nuova famiglia per i minori stranieri senza nessuno 

Ancora, si dovrà lavorare per il potenziamento della capacità di gestione degli uffici dei servizi sociali, in merito alle procedure connesse all’affidamento familiare, oltre che per la promozione, a livello regionale, dello sviluppo e della diffusione delle migliori prassi in termini di esperienze di inclusione sociale e autonomia dei minori accolti in comunità residenziali o socio-educative e di neomaggiorenni cittadini di Paesi terzi in prosieguo amministrativo, attraverso la costruzione di relazioni privilegiate e significative e azioni di accompagnamento e vicinanza solidale di adulti capaci di affiancarli.

Gli ambiti progettuali di riferimento sono la promozione, sensibilizzazione, informazione sull’affido familiare, adeguata alle peculiarità del territorio interessato, in modo da coinvolgere attivamente le diverse realtà, espressione della società civile, potenziando le risorse pubbliche e private già presenti e attive in tale ambito.

Formare e informare per crescere nella solidarietà

Per valorizzare al meglio le risorse disponibili andranno previsti specifici programmi di formazione, aggiornamento e sostegno rivolti alle famiglie e alle persone singole disponibili ad approfondire le tematiche connesse all’affidamento familiare e alle azioni di vicinanza solidale e prossima. I programmi di formazione dovranno trattare della condizione dei minori stranieri, con particolare riferimento agli aspetti interculturali, antropologici, sociali, educativi, psicologici, sanitari e legali.

Dovranno essere previsti anche percorsi di formazione continua e momenti di incontro e condivisione, gestiti prevalentemente nel contesto della “rete di famiglie”, in un’ottica di maggiore consapevolezza e di facilitazione dell’inserimento del minore. Si andranno quindi a costituire e consolidare reti di famiglie quali ambiti di confronto, elaborazione comune, scambio, mutuo aiuto. La Regione, quindi, in una ottica di collaborazione con il mondo civile, si occuperà della valutazione dell’idoneità delle famiglie o persone singole affidatarie disponibili ad accogliere i minori.

Una collaborazione tra Regione e enti no profit a favore dei bambini

Tale valutazione sarà eseguita, secondo un approccio multidimensionale e multidisciplinare, da professionalità adeguate e alla presenza di un mediatore culturale, tenendo conto della valutazione espressa dall’équipe educativa della comunità di accoglienza in cui il minore è inserito e in accordo con il tutore volontario. L’attività di valutazione è a titolarità dell’ente pubblico che però, anche per dare tempestività all’intervento, potrà proporre anche forme di partnership con enti del terzo settore a valenza imprenditoriale, con comprovata esperienza specifica e documentata professionale in materia di affido familiare e prossimità.