Messina

Barcellona PdG, torrenti vittime dell’inciviltà tra rifiuti e scarichi illegali

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) – Discariche abusive, scarichi fognari illegali, gravi danni ambientali, difficoltà nel controllo del territorio e nel sanzionare gli illeciti. Questo, con riferimento alla situazione dei torrenti, è il quadro delineato da Carmelo Ceraolo, presidente del circolo Legambiente del Longano Aps, associazione da anni attiva nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto e dei comuni limitrofi, fino al Golfo di Patti. Lo abbiamo intervistato per approfondire proprio questa tematica, che rappresenta uno dei principali ambiti di attività del circolo sul territorio.

Quali sono i torrenti oggetto delle vostre attività di controllo?
“Monitoriamo costantemente le aste fluviali che attraversano il comune di Barcellona Pozzo di Gottto, i torrenti Longano e Idria, e quelle limitrofe del Patrì al confine con Terme Vigliatore e del Mela, nei pressi di Milazzo, e poi il torrente Mazzarrà nel territorio di Terme Vigliatore”.

Quali problemi avete riscontrato?
“La problematica principale è l’abbandono di spazzatura e di ingombranti provenienti dallo sgombero di vecchie case, ma anche del prodotto di demolizioni, principalmente da parte di ditte che eseguono lavori e poi se ne disfano in modo illegale. Rinveniamo anche moltissimo eternit, perché il costo di smaltimento è abbastanza alto e la gente preferisce rivolgersi a ditte non specializzate. Questo fenomeno interessa soprattutto il Patrì, in particolar modo dalla foce fino a oltre le Rocche di Marro, il Mela e il Mazzarà, marginalmente il Longano e l’Idria. Altra piaga del Patrì e ancor più del Mazzarà, in misura minore del Mela, è l’abbandono da parte dei vivaisti, per evitare i costi di smaltimento, dei contenitori in plastica nera utilizzati per contenere la zolla prima di piantare l’alberello e di materiale delle serre e di sfalcio d’erba”.

Vi sono altre anomalie?
“Capita anche di trovare scarichi fognari abusivi. Vi sono scarichi legali, mi riferisco a quelli dei Comuni che, dopo essere passati dalle vasche di depurazione, sono autorizzati a immettere nelle saie o nei torrenti, anche se in alcuni casi si verificano perdite di reflui fognari non depurati. Poi ci sono invece scarichi illegali di privati che vanno a sversare direttamente nei torrenti o nelle saie”.

Cosa comporta lo sversamento di reflui non depurati?
“Praticamente arrivano direttamente al mare, specialmente quelli del Patrì, che è un torrente che ha un trasporto di acqua quasi per tutto l’anno. Ogni anno facciamo delle rilevazioni con Goletta Verde alla foce del torrente Patrì e abbiamo notato che se le analisi delle acque le facciamo nel periodo in cui il torrente non trasporta acqua al mare i parametri di legge rientrano quasi sempre nella norma, se facciamo le analisi nel momento in cui le acque fanno ingresso in mare troviamo dei parametri mediamente da nove a dieci volte superiori alla media”.

I danni all’area marina e della costa sono prodotti anche dall’abbandono dei rifiuti?
“Certo, quando ci sono le piene la maggior parte dei rifiuti arriva al mare e li ritroviamo alla foce sui fondali e con le mareggiate vengono rigettati lungo la costa”.

Quando rilevate attività illegali come procedete?
“Di solito tutto quello che riscontriamo durante i monitoraggi viene segnalato ai Comuni di competenza, alla Città Metropolitana di Messina e per conoscenza alla Procura della Repubblica”.

Come si potrebbe intervenire per prevenire questi fenomeni?
“Sono la conseguenza della cattiva gestione del territorio e del mancato e difficile controllo, pertanto sarebbe auspicabile, dove possibile, dotare gli accessi ai torrenti di telecamere al fine di evitare l’abbandono”.

In atto avete rapporti di collaborazione con i Comuni?
“Con Terme Vigliatore abbiamo una convenzione per il controllo dei torrenti Patrì e Mazzarà, di punti sensibili come ponti dell’autostrada e altre zone dove vengono abbandonati rifiuti, con l’obbiettivo di incentivare la raccolta differenziata e fare sanzionare chi non smaltisce correttamente l’immondizia. Con altri Comuni non abbiamo accordi del genere, a Barcellona Pozzo di Gotto era stato fatto il corso per gli ispettori ambientali volontari, ma a tutt’oggi il servizio non è partito nonostante avessero già preparato anche le casacche e pagato la copertura assicurativa”.

Luca Basilio Bucca