Messina

A Barcellona Pozzo di Gotto una maggioranza da ricostruire

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) – Una piccola rivoluzione politica più che un semplice rimpasto di Giunta. Il ricambio tra gli esponenti di maggioranza andato in scena nel corso delle ultime due settimane ha segnato di fatto una spaccatura netta – e al momento apparentemente insanabile – tra i consiglieri di Fratelli d’Italia e quelli di Forza Italia.

Una crisi nata da molteplici dichiarazioni a mezzo stampa e incomprensioni private tra i componenti dell’Esecutivo barcellonese del sindaco Giuseppe Calabrò e ruotate intorno alla questione dell’aumento delle indennità politiche per assessori e primo cittadino. A tirarsi indietro rimettendo il proprio mandato, lo scorso 25 gennaio, sono stati Santi Calderone, Giuseppe Benvenga e Viviana Dottore, fino a quel momento rispettivamente vice sindaco e assessori di Fratelli d’Italia. In un comunicato di fuoco i tre esponenti della maggioranza hanno sottolineato l’incompatibilità politica sopraggiunta con “il gruppo Calderone”.

Vulnus, come detto, la questione dell’adeguamento delle indennità di carica degli amministratori: “Assessori del gruppo Calderone che condividono e propongono l’adeguamento e subito dopo i consiglieri di riferimento che avanzano, sostengono e sovvertono quanto determinato dai loro assessori di riferimento, secondo l’antica regola di ‘un colpo al cerchio e un altro alla botte’”, hanno scritto i rappresentanti di FdI dieci giorni fa.

Adeguamento richiesto e approvato dall’Ars, nel maggio scorso, su input del partito fondato da Silvio Berlusconi e attualmente rimasto congelato per volontà del sindaco Calabrò, che ha provato a gettare acqua sul fuoco per spegnere le polemiche e non ampliare la spaccatura nella sua maggioranza a Palazzo del Longano.

Da inizio legislatura, in corso da due anni e tre mesi, la delega al Bilancio del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto è passata di mano a tre assessori proprio di FI, che ha voluto mantenere il controllo sul capitolo indennità e sui 20 milioni di euro totali che saranno prossimamente messi a gare per progettazioni che riguarderanno il territorio.

Capitolo spese che ha ulteriormente aggravato lo scontro politico nei giorni successivi con Forza Italia che, per tramite della consigliera Lidia Pirri, ha chiesto l’accesso ai documenti relativi a tutte le gare d’appalto approvate o in corso d’opera.

Il gruppo di Fratelli d’Italia, ancora una volta tramite stampa, ha richiesto la visione riguardante l’assegnazione di beni e proprietà comunali a soggetti esterni preannunciando la composizione di una Commissione d’inchiesta con all’interno membri provenienti da diverse fazioni politiche. Obiettivo quello di analizzare “regolarità e economicità di tutte le procedure che hanno comportato una spesa per l’ente in termini di acquisizioni di beni, servizi e forniture; su tutte le procedure che hanno comportato assegnazione di beni e proprietà comunali a soggetti esterni; su tutti gli incarichi professionali assegnati a soggetti esterni”. Ripercussioni politiche neppure tanto velate che metterebbero di fatto in campo il sospetto di presunte, gravissime irregolarità amministrative.

Nel frattempo il sindaco Calabrò, che a inizio legislatura poteva contare su una maggioranza schiacciante di 20 componenti del Consiglio comunale a favore su un totale di 24, è andato avanti per la sua strada con la riconferma degli esponenti dimissionari, compreso il vice sindaco Calderone con delega al Bilancio, e l’ingresso di due nuovi elementi. Del “nuovo” esecutivo sono entrati a far parte Nicola Maria Barbera, 38 anni, presidente dal 2018 dell’Ordine dei Veterinari di Messina, già segretario particolare dell’ex assessore alla Salute Ruggero Razza, e Angelita Pino, assessore alla Pubblica istruzione e alla cultura con l’Amministrazione Materia, eletta nell’ottobre 2020 consigliere con Forza Italia a sostegno del sindaco Calabrò, da cui si è poi distaccata per collocarsi nel gruppo misto, aderendo in ultimo a Fratelli d’Italia.

Una parvenza di normalità in un contesto in cui si procede a vista: non è un caso la composizione di un secondo gruppo consiliare destinato ai consiglieri di Forza Italia e agli altri consiglieri eletti in liste civiche che non si identificano con la linea perseguita dai quattro consiglieri di Forza Italia riconducibili al “gruppo Calderone”.

Il primo provvedimento adottato dalla Giunta è stata la sospensione, a partire dal 2023, della percezione dell’indennità di carica prevista. Ma la ricomposizione della maggioranza sembra ancora di là da venire nel comune del Longano.