MESSINA – Obiettivo raggiunto per Cateno De Luca: far vincere il suo candidato Federico Basile al primo turno. L’ex direttore generale del Comune è diventato sindaco con il 45% dei consensi ed è dunque pronto a continuare il lavoro iniziato dalla precedente amministrazione.
“Abbiamo portato avanti – ha affermato Basile – un progetto di continuità e questo ci ha premiato. Ringrazio i messinesi che mi hanno fatto vincere al primo turno, facendo capire alla vecchia politica che quello che conta sono gli interessi della città”.
Hanno vinto, probabilmente, la determinazione, le idee chiare fin dal momento delle dimissioni di De Luca di febbraio, un progetto definito e comunicato per 120 giorni nel corso di una campagna elettorale scandita da una presenza capillare sul territorio, eventi a effetto e testimonial d’impatto. Questo mentre nelle due coalizioni di centrodestra e centrosinistra si era confusi su programmi e si litigava su chi dovesse essere il candidato, si faticava a completare le liste e a trovare assessori da designare che non fossero in ambito partitico.
Non sono mancati i soliti toni forti di De Luca, cui ha fatto da contraltare la pacatezza di Basile, moderato e controllato in tutti i confronti con gli avversari. Una vittoria contro tutti i partiti, le segreterie, gli apparati e senza compromessi ha ribadito De Luca durante i festeggiamenti in piazza Duomo, anche se in realtà Basile ha avuto la benedizione pubblica di Matteo Salvini dopo l’indicazione di Nino Germanà, passato alla Lega all’indomani della rottura con Forza Italia. Germanà, che ha sostenuto Basile con la lista Prima l’Italia, determinante insieme al voto disgiunto per la vittoria al primo turno, avrebbe voluto essere il candidato del centrodestra ma la coalizione si è compattata su Maurizio Croce. E un aiuto a Basile pare lo abbiano dato anche alcuni candidati del centrodestra, visto che ha avuto circa il 5% in più di voti di preferenza rispetto alle sue nove liste di cui solo tre hanno fatto il pieno di consensi.
Il voto disgiunto invocato da De Luca nelle ultime settimane ha quindi funzionato ancora una volta a svantaggio soprattutto di Croce, che ha raccolto circa un 8% in meno rispetto alle sue otto liste. Voci di corridoio parlando di un accordo tra De Luca e qualche esponente del centrodestra che avrebbe favorito l’operazione, ma non vi è alcuna conferma ufficiale.
Voti per Basile sembra siano arrivati anche dall’area del M5s, che ha fatto un tonfo, con risultati lontanissimi da quelli delle precedenti amministrative.
Da sottolineare anche una serie di malumori nati per alcune scelte di candidati nelle Circoscrizioni, fatte sia dal centrodestra che dal centrosinistra, nella III e nella IV in particolare, che hanno innescato reazioni andate alla fine a vantaggio del neo sindaco.
Da rilevare poi gli ulteriori disservizi nella macchina organizzativa, tanto che la vittoria del nuovo sindaco è stata proclamata non dai dati ufficiali, che sono affluiti con enorme lentezza da Palazzo Zanca, ma da quelli raccolti in maniera ufficiosa e confermati dal trend registrato in tutte le sei Circoscrizioni.
De Luca è soddisfatto: da domani nulla sarà più lo stesso, ha sottolineato cosciente di avere spianato un altro po’ di strada nella corsa verso la Presidenza della Regione. Il suo progetto non potrà essere più ignorato, così come ha riconosciuto anche il presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè, ma diversamente da quanto ribadito dal presidente Musumeci, che lo considera ancora un fenomeno tutto messinese.
Deluso Maurizio Croce, che ha avuto circa il 28% dei consensi, per avere mancato il ballottaggio. “Non era un dato che avevamo previsto – ha detto – ma il risultato va rispettato e accettato”.
Sul voto disgiunto ha preferito invece non commentare: “C’è una componente legata a ciò che è successo ai seggi, ma anche una parte importante di disaffezione alla politica. Il voto di questa città è strano: chi vuole cambiare non va a votare e chi non vuole cambiare vota”.
Amareggiato anche Franco De Domenico, candidato del centrosinistra: “Il nostro progetto politico ha retto, era un progetto di qualità, ma la città non ci ha premiato. Bisogna essere più radicati nella città e smascherare di più le bugie”.
Nulla di fatto, infine, per il referendum su Montemare. La maggioranza dei messinesi ha detto no alla nascita di un nuovo comune.
Lina Bruno