Economia

Bce taglia tassi di 25 punti base: è il primo ribasso dal 2016

Per la prima volta dopo nove rialzi consecutivi, la Banca centrale europea (Bce) ha ridotto i tre tassi di interesse di riferimento della Bce di 25 punti base (0.25 per cento). Secondo quanto riportato dal consiglio monetario che si è riunito nel mese di giugno, la decisione è stata presa “sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

Bce, il primo taglio dal marzo 2016

Il tasso di rifinanziamento principale scende quindi al 4,25 per cento, quello di rifinanziamento marginale al 4,50 per cento e infine quello di deposito al 3,75 per cento. Si tratta del primo taglio da marzo 2016, sia per il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale che per il tasso di rifinanziamento marginale, mentre per il tasso sui depositi si tratta della prima riduzione da settembre 2019.

Bce, le prossime decisioni basate sulle prospettive di inflazione

La Bce alza la sua stima sull’inflazione nell’area euro per il 2024, portandola al 2,5 per cento dal 2,3 per cento indicato a marzo, e per il 2025 portandola al 2,2 per cento dal 2 per cento indicato ad aprile. La stima rimane all’1,9 per cento per il 2026. Per le prossime decisioni sui tassi la Bce si baserà “sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”. Lo rende noto il Consiglio direttivo al termine della riunione.

Bce, i motivi del taglio

L’aumento complessivo di 450 punti base attuato da Francoforte tra il luglio 2022 e il settembre 2023 ha contribuito a far scendere il tasso d’inflazione complessiva dell’Eurozona dal picco del 10,6 per cento dell’ottobre 2022 al 2,6 per cento del maggio 2024. Lo scorso marzo la Presidente Christine Lagarde aveva indicato che entro giugno sarebbero stati disponibili dati più chiari e sufficienti. Sembra che quel momento sia arrivato.

Sebbene l’inflazione non abbia ancora raggiunto completamente l’obiettivo del 2 per cento, la sua sostanziale diminuzione segnala una tendenza al ribasso che dovrebbe persistere nei prossimi mesi. Il taglio di 25 punti base continuerà a mantenere positivi i tassi d’interesse reali, poiché i tassi nominali rimarranno al di sopra dell’attuale tasso d’inflazione. Pertanto, indica una riduzione del grado di restrittività della politica monetaria, piuttosto che una più ampia normalizzazione.

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