Quattro beni immobili confiscati alla mafia – tutti collocati tra il centro e la zona sud di Messina – sono stati consegnati questa mattina a Palazzo Zanca alle associazioni che avevano presentato formale richiesta d’interesse all’Avviso pubblico indetto dalla Patrimonio Messina.
Tutti gli immobili sono stati donati in concessione d’uso a titolo gratuito ai sensi dell’art. 48 del Decreto lgs. n. 159/2011. In città nel corso degli ultimi anni sono stati consegnati al Comune dall’Agenzia, 19 immobili appartenuti a chi ha fatto affari con Cosa Nostra.
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Obiettivo quello di poterli rimettere a disposizione della collettività per destinarli a una vita lontana dalle piazze di spaccio da cui erano state interessate in precedenza.
Il primo degli immobili assegnati è un appartamento in via Mulino 1, nel quartiere di Bordonaro, che diventerà nuova casa dell’Associazione Banco di Solidarietà Nunzia Manganaro per intervenire con la consegna di buste della spesa in uno dei quartieri più borderline della città. Un’altra, in via Comunale Camaro 152, è stata assegnata all’Associazione di volontariato “Hope for you”.
Una casa in un condominio di via Pietro Castelli alla rete di studenti Erasmus Messina, che potranno così contare su un nuovo punto di ritrovo nei pressi del residence universitario della zona. Infine un negozio in via Catania è stato assegnato all’associazione “Hic et Nunc”, che si occuperà di contrastare quotidianamente la povertà educativa tra i ragazzi in difficoltà nel mondo della scuola.
Alla cerimonia di consegna hanno partecipato anche il sindaco di Messina, Federico Basile, e l’assessore ai Rapporti con la Patrimonio Messina SPA, Roberto Cicala, intervenuto ai microfoni del Quotidiano di Sicilia: “Quella di quest’oggi è una consegna significativa anche per il contrasto alla criminalità organizzata che in città è sempre presente. I quattro immobili consegnati fanno seguito ai 19 consegnati lo scorso anno e a breve ancora altri saranno consegnati alle associazioni che hanno aderito ai bandi”.
Con Basile e Cicale, anche rappresentanti della Prefettura. Sarà compito delle associazioni interessate, adesso, occuparsi degli immobili tolti al patrimonio di Cosa nostra per farli rivivere come strutture di legalità con finalità sociali attraverso attività progettuali a servizio del territorio comunale.