Al primo piano di una casetta di via Decollati, all’interno della Cittadella del povero e della speranza, si sta consumando pian piano la vita del missionario laico palermitano Biagio Conte. Un’intera esistenza donata agli ultimi della terra, questa è stata la sua missione. A fermare il suo cammino di pace, di speranza e di carità, un tumore al colon che da mesi lo ha costretto a rallentare il suo cammino di amore nei confronti del prossimo e a portare avanti un calvario fatto di dolori, di cure e di chemio per combattere il male che lo ha colpito.
Tanta è l’apprensione, non solo in Sicilia, visto che il missionario è conosciuto e amato in varie parti del mondo. A rispondere alla nostra chiamata è un fratello della Missione, che con un filo di voce ci chiede di pregare per lui. Biagio Conte è grave. Da giorni beve pochissimo e non mangia quasi nulla. E’ però ancora cosciente e si sforza, cercando di mangiare e bere qualcosa; ma ad alimentarlo e ad idratarlo sono perlopiù le flebo, all’interno dell’astanteria del primo piano di una casetta all’interno della struttura di via Decollati in cui è assistito.
Non ha però perso il sorriso, nonostante le sofferenze. I fratelli pregano per lui costantemente, ma le speranze di rivederlo in giro per le strade della Sicilia e dell’Italia, ad aiutare il prossimo con amore, ad incoraggiare chi soffre, come quando fece a piedi il giro per i quartieri di Palermo durante la pandemia dando coraggio a chi era chiuso in casa, sono molto vane. La sua missione, la sua vita straordinaria sulla terra che ha il forte odore della Beatificazione, è però viva e continuerà: il suo esempio e il suo amore per il prossimo restano accesi in chi lo ha seguito e lo ha aiutato a portare avanti un grande progetto di solidarietà: un’eco che parte da Palermo e che arriva molto lontano, trascinata da un forte e commovente messaggio di pace, speranza e carità tanto care a Fratello Biagio.