PALERMO – Il cambiamento climatico è ormai una realtà inoppugnabile, con cui sia i singoli cittadini che le istituzioni devono fare i conti. Se da una parte bisogna lavorare perché si trovino soluzioni immediate a problemi già presenti, dall’altra è importare creare consapevolezza sia nei giovani che nei meno giovani della necessità impellente di uno stile di vita più sostenibile e attento all’ambiente che ci circonda.
In questa direzione si muove la convenzione, stipulata tra Arpa Sicilia e l’ufficio di presidenza della Regione siciliana, dal titolo “Cambiamento climatico e biodiversità in Sicilia: tuteliamo i consumatori proteggendo gli insetti impollinatori”. Per l’intervento, l’Arpa Sicilia aveva presentato lo scorso dicembre una richiesta di finanziamento di poco più di 70 mila euro; i fondi saranno utilizzati per promuovere attivamente azioni che coinvolgano i cittadini nella conservazione della biodiversità, in particolare degli insetti impollinatori, attraverso l’uso della Citizen Science.
La Citìzen Science, o scienza partecipata, è il coinvolgimento dei cittadini nella raccolta, analisi e interpretazione di dati a fini scientifici. Come ormai da anni si afferma in maniera sempre più insistente, uno degli effetti negativi più preoccupanti dei cambiamenti climatici è la diminuzione degli insetti impollinatori (api, farfalle, vespe, coleotteri e molti altri insetti) da cui dipende oltre il 70% della produzione agricola per l’alimentazione umana.
Le attività proposte da Arpa e Regione Sicilia insieme hanno lo scopo di monitorare i principali gruppi e gli insetti impollinatori seguendo un protocollo standardizzato secondo quanto previsto dal Pollinator Monitoring Scheme (PoMS). Partecipando al progetto, studenti, insegnanti e consumatori potranno seguire le indicazioni per migliorare gli habitat seminando e piantando specie utili agli impollinatori e costruendo bee hotel.
Una raccolta di guide e manuali alle attività guideranno i partecipanti al riconoscimento di piante e insetti e mostreranno come annotare le osservazioni. Saranno organizzati almeno 5 eventi rivolti al pubblico e ai consumatori, almeno 4 eventi rivolti alle scuole e l’Arpa e i funzionari regionali aderiranno ad altri eventi di carattere regionale e nazionale per disseminare ulteriormente il progetto. Il coinvolgimento attraverso attività pratiche servono sia nell’immediato, sia nella promozione ad ampio respiro di una maggiore e più approfondita informazione sull’argomento del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, per sensibilizzare le coscienze di ognuno di noi per adottare comportamenti più sostenibili e sviluppare una resilienza di comunità.
Arpa Sicilia, quindi, utilizzerà la rete di sportelli regionali, come veicolo di disseminazione del progetto ai consumatori, i quali potranno accedere alle informazioni sul progetto e trovare il materiale necessario per la partecipazione. La disseminazione del progetto è fondamentale: più ampio il pubblico, più è possibile che si riesca a fare breccia: la scomparsa delle api non è fantascienza, ma fa parte delle ipotesi concrete con le quali il nostro pianeta deve misurarsi.
Al momento ci sono 350 specie di api a rischio e negli ultimi trent’anni le popolazioni di questo insetto sono diminuite del 25 per cento. I motivi sono presto detti: emergenza climatica, pesticidi usati in modo eccessivo, habitat naturali a soqquadro. E in ciascuno c’entra, in qualche modo, la mano violenta dell’uomo, che ancora una volta spreca una risorsa naturale unica per il suo valore strategico.