Cinque milioni e mezzo da dividere tra allevatori e produttori di latte. Sono i fondi stanziati dall’Assemblea regionale siciliana per sostenere il comparto zootecnico siciliano colpito dall’epidemia di bluetongue, tubercolosi e brucellosi. Tutte malattie che da tempo interessano l’isola al pari di altre regioni d’Italia.
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Le misure sono state inserite nella legge contenente le variazioni al bilancio e ieri è stata articolata all’interno di un avviso pubblicato dal dipartimento regionale all’Agricoltura.
Il provvedimento votato da sala d’Ercole e inserito nel ddl presentato dal governo Schifani riguardante la bluetongue (lingua blu, ndr) era stato sollecitato – come raccontato dal Quotidiano di Sicilia – anche dall’opposizione. A fine settembre il gruppo parlamentare del Partito democratico aveva depositato un’interrogazione per chiedere a Schifani e al neoassessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo di prendere in mano una situazione che altrimenti rischiava di rimanere sullo sfondo dell’intero comparto, timoroso di non essere sufficientemente aiutato e di conseguenza meno propenso a fare emergere la reale diffusione della malattia tra bovini, ovini e suini. L’Ars ha previsto di ripartire i fondi per la bluetongue – 4,5 milioni – prevedendo un milione e mezzo di euro per ristori relativi all’abbattimento o al decesso dei capi di bestiame e i restanti tre milioni per il decremento della produzione di latte.
Nel primo caso, gli aiuti saranno concessi in materia proporzionale al numero di animali abbattuti o deceduti, la cui morte sia stata certificata dai dipartimenti veterinari delle Aziende sanitarie provinciali. I produttori di latte, invece, potranno ambire ai ristori in caso di riduzione della produzione pari o maggiore del trenta per cento; il dato dovrà essere certificato dai registri di consegna.
Per ciò che riguarda tubercolosi e brucellosi, la Regione ha stanziato un milione per l’acquisto di “bovini riproduttori iscritti al libro genealogico, di età non superiore ai tre anni, al fine di sostenere gli allevamenti colpiti da focolai” delle due malattie.
Nella giornata di ieri il dipartimento regionale ha pubblicato il modulo che dovrà essere compilato per chiedere di accedere agli aiuti.
Oltre ai dati riguardanti l’anagrafe societaria, bisognerà indicare il numero di ovini, bovini e suini colpiti da bluetongue, l’eventuale decremento della produzione di latte a causa di quest’ultima malattia e il numero di bovini riproduttori che si è intenzionati ad acquistare in seguito alle perdite causate dai focolai di brucellosi e tubercolosi.
Bisognerà inoltre dichiarare che i capi indicati siano stati oggetto di intervento da parte dell’Asp e impegnarsi a produrre la relativa documentazione, ma anche fornire informazioni rispetto al numero di animali di cui si è proprietari indicandone l’età (tre fasce per i bovini, mentre per gli ovini bisogneràa indicare il numero di capi con età superiore a dieci mesi).
Fondamentale sarà dimostrare di avere la sede operativa dell’azienda zootecnica in Sicilia e chiaramente essere disponibili ad “accettare tutti i controlli documentali disposti allo scopo di verificare il rispetto degli obblighi previsti dall’avviso pubblico e dalla normativa applicabile”, nonché impegnarsi a fornire “informazioni integrative eventualmente richieste dall’amministrazione” e “accettare di conformarsi agli obblighi imposti a livello comunitario e nazionale anche se successivi alla presentazione della domanda di aiuto”.
L’avviso prevede che le istanze vengano presentate entro il 13 dicembre, compilando una scheda on line (link: https://forms.gle/SBc4HBovDWjiAkY48) e inviando la domanda all’indirizzo Pec dell’Ispettorato provinciale dell’agricoltura competente per territorio. “Non saranno ammesse le istanze che non hanno compilato la scheda domanda di aiuto on line e contemporaneamente presentato la domanda per Pec all’Ispettorato”, viene precisato nel decreto.