Dopo l’ufficialità del passaggio del sito ex Blutec di Termini Imerese per 8,5 mln di euro alla Pelligra Italia Holding, società del patron del Catania Fc Ross Pelligra, gli ex concorrenti Smart City Group e Sciara Holding Ltd, avevano presentato ricorso al Tar di Palermo. Oggi la prima udienza.
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È già finita la prima udienza che ha visto partecipare i commissari straordinari, i legali del Gruppo Pelligra e il nuovo legale di Smart City Group e Sciara Holding. Secondo le prime indiscrezioni, questi ultimi avrebbero ritirato la richiesta di sospensione dell’assegnazione in via d’urgenza, chiedendo che il rito prosegua in via ordinaria. Intanto, dunque, si proseguirà con la cessione alla Pelligra Italia Holding.
Un interporto e sistemi modulari da affidare ad aziende terze impiegate nella produzione di prefabbricati, food&beverage, packaging, logistica, biotecnologie e trasporti. Sarebbe questo il progetto che Pelligra Italia Holding avrebbe per Termini Imerese, da realizzare in due anni.
Futuro certo solo per 350 lavoratori, mentre per i restanti 190 si sta cercando una soluzione assieme al ministero del Lavoro, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla Regione Siciliana e alle parti sociali.
Le perplessità avanzate dagli ex concorrenti per l’assegnazione del polo di Termini Imerese, che hanno resto pubblico il loro progetto sin da subito, riguardano soprattutto la presunta mancanza di trasparenza. Perché sui dettagli del progetto, Pelligra continua a mantenere il massimo riserbo.
Non si conoscono i nomi delle aziende che entreranno nello stabilimento, né tantomeno i costi di risanamento ambientale del sito, per i quali Sciara Holding e Smart City Group avrebbero più volte chiesto un’attenta valutazione dell’Arpa Sicilia o dell’Ispra, promettendo altresì 1.100 posti di lavoro in caso di aggiudicazione della gara.
È dopo aver richiesto tre volte di accedere agli atti presentati da Pelligra che gli ex concorrenti avrebbero presentato ricorso al Tar di Palermo.
“Rappresentati dallo studio legale Massimiliano Pantano, abbiamo congiuntamente deciso di rinunciare alla domanda cautelare sospensiva, a tutela di tutti – fa sapere Giancarlo Longhi, presidente del Cda e membro del Comitato tecnico-scientifico di Smart City Group –. Questo perché non avendo potuto fare accesso a tutti gli atti, ma soltanto a una minima parte, non siamo stati nelle condizioni di fare le corrette valutazioni e di presentare un ricorso completo. Non rinunciamo tuttavia al merito, avendo chiesto ancora una volta di ricevere la documentazione. Speriamo che il Tar di Palermo riesca a ottenerla”.