Bollette del gas: è in arrivo il nuovo metodo delle tariffe aggiornate ogni mese. Così ha deciso, l’autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) che introdurrà dal prossimo, 1 ottobre 2022 alcune misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture.
Dal primo ottobre 2022, con il prossimo aggiornamento tariffario, cambia il metodo di computo dei costi della materia prima per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, pari a circa il 35,6%).
Il prezzo pagato nella bolletta del gas è determinato da quattro voci: la spesa per la materia prima, la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, la spesa per gli oneri di sistema e le imposte. Arera interverrà sulla spesa per la materia gas. L’ente ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso “Psv” italiano, aumentando la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile e non più trimestrale.
Il riferimento per la determinazione del prezzo non sarà più, come oggi, il “Ttf” (title transfer facility), il mercato di riferimento di Amsterdam, protagonista di fortissime oscillazioni negli ultimi mesi dopo l’avvio dell’invasione russa in Ucraina, ma la media dei prezzi del mercato all’ingrosso italiano Psv. Il Psv è l’hub italiano attraverso il quale avvengono le compravendite di gas, un sistema elettronico conosciuto come “punto di scambio virtuale” e gestito da Snam, l’azienda a partecipazione pubblica che si occupa della rete nazionale di gasdotti per il trasporto del gas.
Questo nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023 (ma già slittato molte volte). Il valore della componente materia prima verrà pubblicato sul sito dell’Arera all’inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento. L’intervento adottato mira a rendere più sicure le forniture ai consumatori, soprattutto perché la disponibilità del gas risente della situazione geopolitica internazionale e della guerra in Ucraina.