Qualche giorno fa stava valutando l’ipotesi di una chiusura della sua nota attività di panificatore. Ciò per via dei rincari delle bollette della luce e del gas. Ieri, sulla pagina Facebook del panificio Quartararo di Palermo è arrivato un messaggio di speranza: “Dopo diverse valutazioni, sia morali che economiche, decidiamo di andare avanti, ma lottando uniti ad altri imprenditori e famiglie, affinché si possa scongiurare la chiusura delle attività e la perdita di posti di lavoro”.
E’ pensieroso il signor Gioacchino, titolare del Panificio Quartararo, ma ci tiene a fare sapere che non è preoccupato, perché convinto delle azioni legali che sta portando avanti e certo che il nuovo Governo, appena insediato, dovrà per forza predisporre ristori per un problema che accomuna imprese e famiglie. “Se ciò non dovesse accadere – spiega il panificatore che guida la battaglia della categoria – sarebbe una catastrofe. Personalmente mi sono affidato ad un team di avvocati preparati nel Diritto tributario, tra cui il noto professor Paolo Majolino. Loro sostengono che gli importi delle fatture sono irreali e che riusciranno a farci pagare il giusto dovuto. Per adesso, naturalmente, non paghiamo l’intero importo delle bollette fin quando i nostri avvocati non ci diranno cosa fare“.
Le ultime quattro bollette del panificio Quartararo hanno generato un importo complessivo di circa 100 mila euro. Nello stesso quadrimestre del 2021 il totale complessivo era di circa 20 mila euro, ovvero un quinto rispetto al 2022. “Ho al momento pagato solo 50 mila euro – spiega l’imprenditore palermitano – per il resto dell’importo ho fatto ricorso legale. I miei avvocati sostengono che relativamente alla bolletta di agosto di 41.800 euro, io debba pagare solo 7.062 euro”. Quartararo non è l’unico panificatore che intraprenderà battaglie legali nei confronti delle compagnie che forniscono energia elettrica e gas.
“E’ grazie ai nostri nonni e ai nostri padri che manifestavano a tutela dei loro diritti – dichiara Quartararo – se ci è stato lasciato un futuro migliore. Quel futuro che negli ultimi 20 anni ci è stato tolto. Giorno 25 ottobre – conclude l’imprenditore – scenderemo a manifestare in strada per riprendercelo”.