“Il governo alla fine ha deciso di mettere un tappo al Superbonus – commenta Rosario Fresta, presidente dell’Ance Catania. Stiamo leggendo adesso il decreto pubblicato stanotte, per capire se equivale a quanto avevamo letto in bozza – continua. Sappiamo che sono fatti salvi gli interventi avviati, quelli in corso con la Cilas presentata. Ma per il resto, viene vietato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per qualsiasi forma di bonus, non solo il Superbonus”.
Un grande problema per tutte quelle aziende che hanno ancora in pancia i crediti.
“Con la pubblicazione del nuovo decreto, solo chi ha la capacità di anticipare e poi portare in detrazione potrà fare interventi – prosegue il numero uno dell’Ance etnea. Il decreto vieta anche di cedere i crediti agli enti pubblici, quindi tutta la discussione che abbiamo avviato con la Regione è saltata. Noi abbiamo chiesto al Governo di chiarire, perché siamo d’accordo sul controllo della misura e della spesa, ma dobbiamo anche comprendere come sbloccare tutti i crediti che al momento sono incagliati”.
Ieri, il ministro Giorgetti avrebbe parlato dello studio da parte del Governo di una soluzione per sbloccare queste somme “perché almeno così risolviamo uno dei problemi – sottolinea Fresta. Dobbiamo inoltre capire come reagiranno le banche che sono gli unici soggetti che possono acquistare i crediti”. Insomma, sulla questione si addensano nubi e preoccupazioni: la tenuta di molte aziende così è a rischio.
“Sono oltre 25.000 le imprese in tutta Italia che potrebbero fallire – dice ancora Fresta: basti pensare che solo in Sicilia, da una stima veloce di Anci Sicilia, è emerso che i nostri associati hanno circa 100 milioni di crediti che non riescono a cedere”.