Il bonus terme consente ad alcuni lavoratori di accedere gratuitamente agli impianti termali e all’albergo in cui soggiornano. Non tutti, però, possono avere le cure termali gratis: bisogna rispondere a determinati requisiti sanitari e amministrativi.
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Fondamentalmente, i lavoratori che hanno diritto alle cure termali gratis sono tutti coloro che grazie ad esse possono evitare, ritardare o rimuovere uno stato di invalidità. Il primo requisito per avere diritto al bonus terme, quindi, è possedere un certificato del proprio medico curante.
Le cure termali alleviano malattie respiratorie, ossee o di altro genere. In generale, infatti, le terme aiutano l’individuo a rimanere sano. Ma com’è possibile fare le cure termali gratis e dunque usufruire del bonus terme? Scopriamolo insieme.
Innanzitutto, bisogna sottolineare che il bonus terme può essere fruito solo all’interno dei centri termali del territorio italiano che sono accreditati al Servizio Sanitario Nazionali. Il costo delle cure termali, in questo caso, è infatti sostenuto dall’Inps e dal SSN. Per accedervi, come precedentemente detto, è necessaria la prescrizione del medico, che sia di famiglia o uno specialista. In essa il medico dovrà specificare la patologia e le cure di cui il paziente necessita.
Esiste un elenco di patologie e malattie che possono migliorare se si effettuano cure termali e sono contenute nell’allegato al Dpcm del 12 gennaio 2017. Tra le malattie contenute, a scopo esemplificativo, rientrano:
Il bonus terme a carico dell’INPS non è rivolto a tutti i lavoratori, ma è necessario rientrare in una delle seguenti categorie:
Per poter fruire del bonus terme, inoltre, occorre aver versato almeno 5 anni di contributi totali 3 dei quali nei 5 anni che precedono la presentazione della domanda. Quest’ultima va presentata all’Inps nell’arco temporale che va dal 1° gennaio al 30 settembre dell’anno in cui si fruisce delle stesse.
Il bonus terme erogato dal Sistema Sanitario Nazionale copre interamente le cure termali presso l’istituto accreditato, ma non il costo del soggiorno. Si tratta di una cifra importante, considerando che spesso questo tipo di cure è erogato in specifiche località e soprattutto che nella maggior parte dei casi il ciclo dura almeno una decina di giorni, per cui bisogna rimanere in loco.
Se il lavoratore, però, rientra nei requisiti per essere sostenuto dall’Inps, l’istituto copre il costo del soggiorno nella località termale a patto che si scelga un albergo in convenzione. Le uniche spese che rimarrebbero a carico del cittadino sono quelle del viaggio e il ticket per le cure. Se chi riceve le cure termali è esente dal pagamento del ticket il costo da sostenere è la quota fissa per la prescrizione (3,10 euro), se invece non è esente il ticket è pari a 55 euro.
Il datore di lavoro del settore privato ha il dovere di concedere i permessi per le cure termali: l’assenza per questa tipologia di terapia, infatti, è equiparata alla malattia. Al lavoratore, dunque, spetta non solo la retribuzione nel periodo di assenza dal lavoro, ma anche la relativa contribuzione figurativa.
Purtroppo, non tutte le patologie consentono di fruire del bonus terme, ma vi è la possibilità di effettuare le cure termali a costo zero in terme naturali e libere. Eccone alcune: