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Boris Giuliano, a 43 anni dell’uccisione, inaugurato un percorso della memoria

Un percorso memoriale, dedicato ai 10 caduti per mano mafiosa in servizio presso la Squadra Mobile di Palermo, è stato inaugurato oggi, in occasione del 43° anniversario dell’uccisione del vice questore Boris Giuliano.

Si tratta della fedele ricostruzione della stanza di Boris Giuliano, gli arredi, nonché copia di alcuni documenti a firma dello stesso ed un sistema integrato “touch screen” che rimanderà testi e immagini in ricordo dei caduti della Squadra Mobile correlati da contributi audio.

Sono presenti, inoltre, dei “Qr code” che permettono ai visitatori l’accesso a contributi testuali e video attraverso l’utilizzo di dispositivi elettronici.

«È fondamentale – ha detto il Capo della Polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza, prefetto, Lambeto Giannini – rendere onore a queste persone e far conoscere agli altri esperienze e storie di servitori dello Stato che hanno fatto il massimo fino all’estremo sacrificio. Credo che con il loro esempio e il loro insegnamento vadano ricordati, perché così continuano il loro servizio nei confronti dei ragazzi e le nuove generazioni che capiscono cosa è stata e cosa è ora la lotta alla mafia e quanto si possa andare avanti nel proprio dovere fino a perdere la vita».

La Questura ha aperto, quindi, al pubblico i corridoi sotterranei del complesso di S.Elisabetta, sede della sua principale articolazione operativa ed investigativa della Squadra Mobile, con una iniziativa che, attraverso tradizione e modernità, vuole preservare la memoria dei suoi martiri che è anche collettiva.

Presenti all’evento, oltre alla famiglia di Boris Giuliano, anche il prefetto Francesco Messina, il questore Leopoldo Laricchia, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani e il vice sindaco di Palermo, Carolina Varchi.

Sonia Sabatino