Caltanissetta

Botta e risposta sul servizio idrico a Gela

GELA (CL) – In tempi scanditi dall’emergenza Coronavirus la politica non manca di intervenire sui disservizi, specialmente se sono correlati con la gestione della diffusione della malattia. La deputata regionale del Movimento 5 stelle Ketty Damante, per esempio, vista la carenza d’acqua in alcuni quartieri della città, ha scritto al prefetto di Caltanissetta sottolineando come la situazione, vista la crisi nazionale in corso, rischi di degenerare.

Interi quartieri di Gela – ha detto – non hanno ricevuto l’acqua per giorni. Peccato che oggi la cittadinanza sia alle prese con una situazione emergenziale tutt’altro che ordinaria: abbiamo da arginare una pandemia e soltanto osservando serie prescrizioni igienico-sanitarie si riuscirà ad arginare la diffusione del Coronavirus. L’Amministrazione comunale e l’ente gestore del servizio idrico ci spieghino come intendano garantire l’acqua nelle case dei cittadini di Gela”.

“Ancora una volta – ha sottolineato Damante – stiamo assistendo a un totale disinteresse sulla mancanza d’acqua in interi quartieri e per diversi giorni. Per questi motivi, ho inviato una nota al prefetto e al Comune di Gela con cui chiedo d’intervenire con estrema urgenza”.

Immediata la reazione della società di gestione e distribuzione del servizio idrico, Caltaqua, che, a poche ore dall’esternazione della deputata, ha precisato come non ci siano stati black-out idrici nei giorni scorsi e come la distribuzione idrica nella città di Gela sia regolare in tutti i quartieri. “Va precisato – hanno scritto i dirigenti della società di gestione – che, a seguito del completamento dei lavori relativi alla sostituzione della rete idrica, si sono registrati alcuni disservizi in via Pitagora e in viale Indipendenza. In ogni caso, per le utenze coinvolte è stato attivato il servizio sostitutivo mediante autobotte”.

L’azienda ha evidenziato di non aver ricevuto segnalazioni di carenze d’acqua nei quartieri, “tuttavia è possibile che i problemi riguardino singoli palazzi per motivi privati”.