Istituzioni

Bronte, l’istituto Capizzi nominato “Ambasciata della Non Violenza e della Libertà”

L’Istituto superiore Ignazio Capizzi di Bronte nominato “Ambasciata della Non Violenza e della Libertà a firma del Parlamento della Legalità Internazionale”. Questo grazie al progetto promosso dal professore antimafia Nicola Mannino, da anni impegnato a svolgere conferenze e progetti nelle scuole per infondere fra i giovani i principi della legalità, contro ogni tipo di delinquenza.

Alla cerimonia di inaugurazione dell’ambasciata presenti oltre a Mannino presidente e fondatore del “Parlamento della Legalità Internazionale” ed al suo vice Salvatore Sardisco, l’avvocato Rosaria Verzì che ha aperto un dialogo formativo con l’Istituto superiore ed il sindaco di Bronte, Pino Firrarello. Tutti ospiti della dirigente scolastica Maria Gabriella Spitaleri che da sempre impegnata nel mondo scuola ad infondere i principi di giustizia e legalità, ha accolto l’iniziativa.

Presenti anche gli assessori Nunzio Saitta e Maria De Luca.

“Siamo fieri e anche un po’ emozionati – hanno affermato Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco – di assistere a tanta gioia che nasce in una scuola, palestra di vita come amava definirla Paolo Borsellino. È la scuola che forma il cittadino di oggi e di domani e noi stiamo semplicemente proponendo un dialogo che porta ogni studente a conoscere il proprio talento per divenire sentinelle di un’alba nuova”.

“La legalità – ha affermato Firrarello – bisogna metterla in pratica in prima persona e con azioni concrete. Non basta solo parlarne”.

“Conosco da anni Nicolò Mannino – ha aggiunto a noi l’assessore Saitta – e so quanto la sua opera e la sua attività riescano ad incidere positivamente sui giovani. Un grazie alla prof.ssa Virzi e la dirigente Spitaleri per aver promosso questo progetto di cultura della legalità”.

Poi il lungo e sentito intervento del prof. Mannino che ha parlato al cuore dei ragazzi, infondendo forza e fiducia affinché la società diventi “ambiente legalità” a favore di una vita vista “a colori” perché fatta di amore e rispetto reciproco. Un atteggiamento ed uno stile che diventano la prima arma contro il grigiore della mafia e della delinquenza.