Grandi manovre per la costruzione del nuovo Catania, che sarà pronto a battagliare nel prossimo campionato di Serie D per vincere il torneo e tornare subito tra i professionisti. Importanti investimenti quelli ipotizzati sin dalla prima stagione di attività per bruciare le tappe e creare i presupposti per una scalata quanto più possibile rapida: previsto infatti l’arrivo di dirigenti scafati e l’adozione di un progetto a lunga gittata.
Mentre tra i tanti nomi circolati per i vari ruoli che comporranno l’organigramma del nuovo club rossazzurro, la cui denominazione sarà presto resa nota, si comincia a fare una significativa scrematura. Alessandro Zarbano con ogni probabilità sarà il nuovo ad, si fa largo la candidatura di Davide Morello per il ruolo di direttore sportivo e di Luigi Panarelli per la panchina rossazzurra. Intanto a Catania si attendono anche i lavori allo stadio “Angelo Massimino”, i tifosi inoltre vogliono sapere dove si allenerà la squadra vista l’attuale impossibilità di poter disporre di Torre del Grifo. Per parlare di questo la redazione del QdS.it ha intercettato l’assessore allo sport del Comune di Catania, Sergio Parisi.
“Aspettiamo i termini previsti dal bando per l’aggiudicazione dei lavori di restauro allo stadio – ha dichiarato il componente della giunta comunale -. A fine mese avremo modo di valutare le proposte che perverranno, poi si comincerà con la fase di realizzazione degli interventi. Un ampliamento dei posti a sedere in futuro? Intanto realizzeremo questo intervento, si tratta di investimenti importanti di 6,6 milioni di euro ottenuti con la rimodulazione dei fondi del Patto per Catania. Una spinta notevole per un lavoro che si è protratto per mesi è stata data da Salvo Pogliese che ha voluto fortemente questi lavori. Lavorare ad un ampliamento della capienza dello stadio penso sia possibile ma sarà un intervento che si valuterà successivamente, vedremo se ci saranno i presupposti”.
C’è il rischio che in concomitanza con i lavori qualche partita possa giocarsi a porte chiuse?
“In questo momento è prematuro dirlo, sicuramente si farà una valutazione su come operare anche in relazione al calendario della squadra, magari potrebbe esserci qualche partita con lo stadio a capienza ridotta”.
Dove si allenerà la squadra, visto che per il momento la situazione legata a Torre del Grifo non si è sbloccata?
“In attesa di capire cosa succederà con il centro sportivo, a Catania sono disponibili i campi di Nesima e Zia Lisa che potrebbero fare al caso delle esigenze del nuovo club”.
Cosa l’ha colpita del business plan da oltre 200 pagine prodotto da Dante Scibilia in qualità di advisor del Gruppo Pelligra?
“Sicuramente è un piano molto dettagliato, in cui il gruppo si propone di lavorare sodo per il rilancio della squadra cittadina, oltre che per realizzare investimenti utili a Catania anche su altri fronti, legati naturalmente al campo in cui opera la loro attività. Io mi aspetto che venga realizzato quanto si sono prefissi nella redazione del business plan”.
Si aspetta dunque una rapida risalita? Dove sarà il Catania tra quattro anni?
“Da tifoso rossazzurro spero il più in alto possibile, credo che con il giusto entusiasmo nulla sia precluso. Giorni fa pensavo ai tifosi che in massa andarono a vedere gli spareggi con la Cremonese, da brividi. Con quell’entusiasmo si possono costruire vittorie importanti, il tutto naturalmente con alle spalle un progetto serio e investimenti importanti”.