Il questore di Palermo ha disposto un provvedimento di divieto di accesso, della durata di cinque anni, ai luoghi dove si svolgono competizioni sportive (Daspo) nei confronti di un palermitano di 23 anni, ritenuto responsabile dell’aggressione a uno steward avvenuta allo stadio Renzo Barbera, durante l’incontro di calcio tra Palermo e Brescia, valevole per il campionato di Serie B, dello scorso 8 novembre (1-0 per i rosanero).
Nel dettaglio, un tifoso del Palermo appartenente a un gruppo ultras locale, dopo il regolare accesso allo stadio, era tornato nei pressi del tornello insistendo affinché il responsabile degli steward consentisse l’accesso ad appartenenti al proprio gruppo ultras, seppur privi di valido biglietto di accesso. Al diniego dell’addetto, il tifoso lo aveva colpito violentemente con un pugno ed era scappato, sottraendosi al personale di polizia nei pressi. L’attività d’indagine avviata da personale della Digos di Palermo ha permesso, in breve, di risalire all’identità dell’aggressore; la consultazione dei sistemi di videosorveglianza dell’impianto sportivo, ne ha consentito il tempestivo riconoscimento. L’uomo, rintracciato, è stato indagato in stato di libertà per il reato di lesioni personali e violenza o minaccia nei confronti degli addetti ai controlli dei luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive. Adesso nei confronti del tifoso palermitano è stato emesso anche un provvedimento, di Daspo, all’esito di accurati accertamenti sviluppati dalla Divisione Anticrimine della Questura.
La misura interdittiva è volta, sia a prevenire nell’immediato il verificarsi di disordini nello svolgimento di manifestazioni sportive anche in considerazione della fitta calendarizzazione delle competizioni calcistiche, sia a contrastare i fenomeni di illegalità che pongono in serio pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico. “È da sottolineare, per altro – conclude la nota -, che l’episodio di intemperanza è avvenuto nel contesto di una manifestazione sportiva, già considerata a rischio, secondo quanto indicato dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e quindi ha rischiato di innalzare ulteriormente il livello delle tensioni dell’evento al quale presenziavano numerosi tifosi tra cui anche famiglie con minori”.