Arrembante nel primo tempo, spento e compassato nella ripresa. Il Catania rimedia il secondo 0-0 consecutivo in casa contro l’Audace Cerignola. Un risultato che evidenzia le criticità che stanno accompagnando i rossazzurri in questa fase della stagione. A Giugliano la prima sconfitta in campionato, contro i pugliesi un pareggio per certi versi deludente se si vuole lottare per il vertice. La sfida del Massimino ha dato diverse indicazioni a Toscano e al suo staff: c’è da lavorare ma i risultati non possono mancare, a partire dalla sfida di domenica sera contro il Monopoli.
Tra defezioni e scelte tecniche, l’ex allenatore del Cesena propone qualche novità lanciando dal primo minuto Jimenez e D’Andrea. Il Massimino, come sempre, prova a fare la differenza. I primi 45 di gioco sono incoraggianti. In sequenza Stoppa, Raimo e Quaini vanno ad un passo dal vantaggio. Il ritmo imposto dagli etnei è di alto livello, manca solo il gol. Proprio D’Andrea viene coinvolto nella manovra offensiva, tocca molti palloni e lo fa con grande qualità. Nel ruolo di prima punta non si trova a suo agio, ma affiancandolo a Inglese potrebbe diventare devastante. Migliorata la condizione, ancora precaria, Toscano avrà un’altra freccia al proprio arco. Anche dalla difesa arrivano indicazioni positive. Nel primo tempo il Catania non ha mai rischiato. Castellini fa il suo, si concede poche sovrapposizioni. Anastasio viene riproposto nel ruolo di braccetto e dà sicurezza a tutto il reparto. La solidità dietro c’è, anche se qualche rischio nella seconda frazione il Catania lo ha corso.
Anche contro il Cerignola, Stoppa e compagni mostrano difficoltà in fase realizzativa. Il Catania crea diverse palle gol (nel primo tempo) ma gli attaccanti arrivano sempre in ritardo nel chiudere l’azione. Stoppa non è in serata di grazia, Jimenez spreca la sua occasione dall’inizio. Toscano lo toglie dopo 45’ riproponendo Lunetta sulla trequarti. Il tecnico rossazzurro prova a giocarsi la carta Inglese, ma non sortisce gli effetti sperati. L’ex Chievo e Napoli non viene servito a dovere, ma ci mette anche del suo. Si fa trovare in più occasioni in fuorigioco, evidenziando una forma fisica tutt’altro che brillante. Come del resto l’intero undici che non ha retto il ritmo tenuto nella prima frazione. La squadra si abbassa e non produce gioco. Ma quello che riflettere è che nella ripresa il Catania non prova nemmeno a vincerla. Pensa più a coprirsi che a spingersi in avanti alla ricerca dei tre punti. La brillantezza e le energie hanno il loro enorme peso, ma la mentalità vincente pure. Il curriculum di Toscano parla per lui. Adesso è chiamato al compito più difficile: trasmetterla alla propria squadra.