Politica

Caltagirone, intervista al neo sindaco Fabio Roccuzzo

Intervistato in esclusiva per Qds.it, Fabio Roccuzzo, neo –sindaco di Caltagirone ha spiegato cosa l’ha spinto a candidarsi, l’emozione dopo essere stato eletto e la situazione di quelli che saranno i progetti imminenti.

Dott.Roccuzzo, che emozione è stata aver appreso qualche giorno fa di essere il nuovo sindaco della sua città?

“E’ stata un’emozione straordinaria. Per chi ama la politica fare il sindaco della propria città credo sia la cosa più esaltante. Tutto questo accompagnato da un affetto calorosissimo della città e da un risultato elettorale incredibile fa un bell’effetto. Adesso inizierò subito a mettermi a lavoro. Chiamatemi Fabio è lo slogan che ho scelto durante tutta la campagna elettorale e che mi accompagnerà nel mio mandato di sindaco in questi cinque anni. La mia è una famiglia molto umile, mi sento molto figlio del popolo e voglio mantenere questo tratto distintivo. Vorrò continuare a fare il sindaco in una dimensione di normalità, chiacchierando tra gli amici e prendendo un caffè al bar. Ero e rimango e Fabio.”

Cosa l’ha spinta a candidarsi?

“Quello che mi ha spinto a candidarmi è un profondo amore per la mia città. Mi sento immedesimato con Caltagirone. Inoltre, un altro aspetto importante, è stato il bisogno autentico che migliaia di persone mi hanno manifestato per cambiare questa città e restituire fiducia. Dare nuovamente a questa città che è patrimonio Unesco  un’idea di bellezza che è stata persa negli ultimi e che bisognerà assolutamente recuperare. Ho sempre fatto politica, sono un progettista europeo e dirigo una rete europea di sindaci. L’idea di poter trasferire alla mia città le cose che abitualmente faccio per gli altri sindaci italiani era una sfida bella che ho fatto convintamente. Ci sono adesso tutte le condizioni per lavorare con una squadra giovane formata da uomini e donne animati di buona volontà e che vogliono davvero cambiare Caltagirone.”

Il vostro è un territorio in continua evoluzione. Da sempre l’artigianato la fa da padrone, ma negli ultimi anni anche il turismo ha sviluppato una notevole crescita. Quali sono i punti del suo programma ed i progetti più imminenti che intende avviare?

“Faremo della ceramica l’elemento trainante della proposta turistica e culturale della nostra città insieme al barocco del Val di Noto che è l’elemento che connatura il patrimonio Unesco della città di Caltagirone. Non è un caso che per la prima volta, io darò una deroga ad una persona che non sarà soltanto l’assessore alla cultura ed ai beni culturali, ma anche all’identità ceramica, proprio per tracciare un segno distintivo di una città che anche da un punto di vista istituzionale inizi a pensare alla ceramica come volano in grado di creare sviluppo, nuova occupazione, ma anche di promuovere un territorio con una storia millenaria legata alla ceramica.

I primi interventi saranno realizzati in vista del Natale, dove ci auguriamo di avere un numero adeguato di turisti e visitatori, con condizioni di accoglienza dignitose. Faremo alcuni interventi di bonifiche nelle aree della città che oggi sono luogo di abbandono di rifiuti, riapriremo il museo civico e rimetteremo in piedi una rete del mondo associazionistico del volontariato chiedendo loro una mano nell’organizzare un Natale che sia all’altezza del compito. Inoltre, dovremmo da subito pianificare interventi sul piano economico-contabile, perché eredito un comune strutturalmente deficitario e che quindi ha bisogno di interventi urgenti.”

Infine ,cosa si sente di poter dire ai suoi concittadini? Sia ai suoi elettori ma anche a chi non l’ha fatto..

“Sento di poter affermare di essere il sindaco di tutti. Di chi mi ha votato e di chi non l’ha fatto. In verità tanti elettori di centro-destra hanno scelto me come candidato sindaco pur votando come candidati comunali elementi di centro-destra. Sapere di essere eletto sindaco da una parte del mondo del centro-sinistra e da un insieme di liste civiche, ma avere l’appoggio anche da parte di coalizioni opposte è un motivo di orgoglio. Da oggi, però, dopo essere stato proclamato sindaco, sarò il sindaco di tutti. Il tema adesso non sarà più lo scontro politico ma al contrario il governo della città e la risposta da dare ai legittimi bisogni dei cittadini.”

Antonio Licitra