Caltanissetta

Ipab Aldisio di Gela, una vicenda ancora tutta da chiarire

GELA (CL) – Due padiglioni dell’Ipab del Comune affittati. Ma dall’affitto alla gestione privata il passo è breve e così hanno preso il via gli esposti alla Procura e, con essi, le conseguenti indagini. Per questo la struttura è stata liberata. Si può sintetizzare in questi passaggi l’avventura della Casa di riposo Antonietta Aldisio.

L’Ipab ha origini dalla fondazione del Ricovero dei Mendicità del 1870, ospitato prima presso il convento Cappuccini poi in quello Agostiniano. Nel 1955 vennero realizzati i nuovi edifici in viale Indipendenza e cambiata la denominazione in Casa di ospitalità per indigenti Antonietta Aldisio.

La struttura non ha mai fatto venir meno il suo ruolo di casa di riposo garantendo tutti i servizi agli ospiti con assunzione, tramite concorso, di tutto il personale a tempo indeterminato (13) e 4 figure professionali in convezione. Le sofferenze economiche dell’Ipab, però, sono aumentate con gli anni e la Cgil ha richiesto e ottenuto un’ispezione dell’Ispettorato del lavoro che si è concretizzata portando maggiori diritti a tutti i lavoratori (18 mensilità). Nel frattempo, per, altri ritardi si sono accumulati e nessuno ha erogato le mensilità maturate.

Poi, come accennato, i vertici hanno deciso di dare in affitto due padiglioni per potere ristrutturare e elargire gli stipendi. È arrivata anche una lauta donazione in denaro e strutture, ma l’affitto ben presto si è trasformato in gestione. Le famiglie degli anziani hanno dovuto versare quasi il doppio della retta che prima versava il Comune. Da qui gli esposti alla Procura e il commissariamento dell’Ipab.

La Regione ha chiesto sullo schema di bilancio e su un disavanzo di amministrazione di 86 mila euro e 300 euro, atteso che il disavanzo accertato dal conto consuntivo era di 545,015, 51 euro.

Insomma, la situazione è tutta da chiarire, nella speranza che si possa far luce per dare risposte concrete ai dipendenti e ai fruitori della struttura.